giovedì 13 giugno 2013

Paolo Garnerone, Castellamonte - presidente del Comitato Locale di Croce Rossa

Continua il nostro tour di interviste,
Oggi ci troviamo in Piemonte e precisamente a Castellamonte.

Intervistiamo Paolo Garnerone , presidente del Comitato Locale di Croce Rossa
Italiana.


In questi ultimi giorni  si sta concludendo il cronogramma proposto dalla Presidenza Nazionale riguardo la redazione di una Bozza di Statuto per la nostra società nazionale.
Quali le tue impressioni? quanti e quali i punti di eccellenza che hai avvertito e quali le zone di miglioramento che ti senti di indicare?


  Devo ammettere che quando ci è stato presentato il cronoprogramma, in seguito all'emanazione del Decreto, ero convinto che non si riuscisse a rispettare i tempi data la complessità delle attività e soprattutto dalla rinomata lentezza della C.R.I in generale.
Il fatto che siano state organizzati diversi momenti di incontro a tutti i livelli e che ad una settimana dall'Assemblea Nazionale si stia lavorando molto credo sia un buon segnale.
Le impressioni ? Come ogni Statuto credo vadano focalizzati i punti chiave rimandando i dettagli e le relative complesse discussioni, ai regolamenti di esecuzione.

Nel comitato che presiedi come hai attuato le indicazioni di confronto con i soci?

  I Soci del Comitato che ho l'onore di rappresentare, Castellamonte (To) sono stati coinvolti fin dall'emanazione del Decreto, a tutti è stata spedita una copia del Decreto stesso ed una è stata affissa all'albo. Dopo la pubblicazione della prima bozza è stata convocata un'assemblea durate la quale sono emerse le criticità più o meno condivise da altri Comitati ed è stato redatto un verbale con gli emendamenti inviati subito dopo alla Commissione Regionale.

Termini ricorrenti in questi mesi sono "trasparenza", "partecipazione" e "condivisione", vengono però declinati in modi diversi.
Vuoi illustrarci come personalmente interpreti e intendi declinare queste idee in azioni sul territorio del comitato di cui sei presidente e sul territorio nazionale?


 L'interpretazione desidero dartela a livello locale : Trasparenza, partecipazione e condivisione sono il risultato di un delicato percorso che obbligatoriamente i Vertici a tutti i livelli (prima di componente ora di area) DEVONO perseguire a tutti i costi. E' assolutamente semplice condividere scelte, spese, programmi ecc. Per quanto i riguarda già da Commissario h nominato con ordinanza uno staff con le deleghe per gestire le varie attività. Le assemblee sono utili e rappresentano il momento di massima democrazia ma la partecipazione vera secondo me si persegue sono puntando sui rapporti umani e sui contatti personali, servono dei vertici leaders che si mettano in gioco e trascinino, ognuno per la propria competenza, i Volontari.
Non è facile e sicuramente molto impegnativo ma non si può prescindere da questo. La trasparenza è conseguenza di questo modo di operare.

Cosa pensi riguardo al fatto che il solo rappresentante dei soci all'assemblea dei soci sia il solo presidente e non, come in passato, un numero proporzionale ai soci delegati  appositamente scelti per proporre le strategie a livello nazionale?

Credo che il Presidente sia rappresentativo di tutti i Soci quindi la presenza di ulteriori delegati non la ritengo utile

Ritieni sia vero che "Le assemblee non discutono e i soci non sono abituati oggi a essere interpellati e a confrontarsi" ? perchè? se ritieni sia vero quanto riportato nella domanda quali le cause e quali le azioni per ridurre questo fenomeno?

 Ritengo che le Assemblee discutono se vengono veramente coinvolte nelle decisioni e nelle discussioni. Ci sono molti modi per proporre, coinvolgere e soprattutto far approvare o no certe decisioni. La trasparenza e la condivisione aprono sicuramente la possibilità a scenari di discussione, contrasti, linee di pensiero diverse dalla propria ma.....così è la democrazia.
Faccio un esempio per tutti, quando all'assemblea ho prospettato l'obrobrio del contributo di solidarietà , l'ho fatto non esprimendo giudizi e fornendo una descrizione tecnica del "problema". si è discusso molto ma alla fine è prevalso il senso di unità e la decisione di procedere con il pagamento è stata pressochè unanime.

Una possibile strada da percorrere con altre per rafforzare il tessuto associativo potrebbe essere quella di realizzare tanti piccoli gruppi di lavoro sullo stesso tema e poi le idee e le proposte  vengono raccolte e raggruppate  e sintetizzate. In pratica attuare il cosidetto E-town meeting che consente  di coniugare i vantaggi della discussione per piccoli gruppi, con quelli di un sondaggio rivolto ad un ampio pubblico. che ne pensi?

Credo che la nostra realtà Associativa sia talmente varia e legata al territorio che ogni iniziativa per rafforzare il tessuto associativo debba essere gestita dall'unità locale.
I questi anni è mancata una bella politica per far conoscere la CRI e per far associare i Cittadini come fanno altri. Invece di far pagare la tessera associativa ai Volontari e considerarla requisito fondamentale per il mantenimento della qualifica, credo sarebbe molto più costruttiva una grande campagna per Soci Ordinari.


Quali temi sono stati presentati nell'assemblea del 4 maggio scorso e poi negli incontri che si sono tenuti? 

  Mi spiace non ho potuto essere presente

Calandoci sul tuo territorio, quali i punti più importanti del programma della tua presidenza?

Quelli che hai elencato prima : Condivisione partecipazione e trasparenza, sono stati sempre i miei obiettivi.

Come hai vissuto e come credi abbiano vissuto i soci tutti l'esperimento democratico delle elezioni? 

  I Soci partecipano quando si tratta di scegliere democraticamente ma la partecipazione non si improvvisa, è un persorso lungo nel tempo.

Hai scritto sul tuo programma strategico: "nulla è possibile in croce rossa se non condiviso", "anche gli errori commessi dal sottoscritto", "spesso, siamo talmente presi dall'organizzazione degli eventi, dei servizi, delle attività che ci dimentichiamo che qualsiasi servizi è fatto da PERSONE", in poche parole traspare una visione più umana e quotidiana della vita della comunità di CR; pensi che questa "visione" sia oggi diventa realtà?

  Visione utopistica ? ne sono fiero, la nostra bella Croce Rossa avrà futuro solo se i vertici non accetteranno più delegati che mettono in primo piano il loro potere ed il loro successo con arroganza. Forse in un primo tempo sembra aiutino a coprire turni e tappare buchi ma a medio e lungo termine contribuiscono a "svuotare" i Comitati di persone che credono nell'umanità soprattutto nell'umiltà ch dovrebbe essere l'ottavo principio.

Quali le priorità per rendere  il movimento di CR/MR sul tuo territorio  una realtà radicata, trasparente, forte e ben funzionante? (parafraso l'azione facilitatrice 1 della S2020)
Mi dispiace che si ricorra così troppo frequentemente alla parola: trasparenza. Significa che ce ne è veramente bisogno. Purtroppo credo che l'autonomia amministrativa dei Comitati Locali non sia proporzionalmente un vantaggio. La suddivisione e lo "spacchettamento" del territorio secondo me alimenterà certe situazioni negative che solo l'unità e la trasparenza a livello territoriale possono combattere. Non possiamo permettere che la nostra gente abbia dubbi sulla gestione dei Comitati a tutti i livelli. Sono molto soddisfatto delle visite periodiche dei revisori dei conti, affiggo sempre il verbale con parere favorevole con grande orgoglio !!!

Quali le priorità sul piano delle vulnerabilità sul tuo territorio?
La Croce Rossa sul tuo territorio sta seguendo queste priorità completamente o solo in parte? se in parte perchè?
Il territorio Canavese  è variegato sia per cultura,  per territorio,  per distribuzione sociale e anche per copertura territoriale delle sedi di CR, quanto questo influisce sull'attività  di CR? 

  Da tempo stiamo lavorando molto in Canavese per unire le forze ed abbattere i costi di gestione ma il percorso sarà a mio avviso irrimediabilmente interrotto dalla privatizzazione, ognuno si sentirà autorizzato a praticare prezzi e condizioni diverse. A mio avviso si rovinerà il lavoro degli ultimi anni.


Cosa pensi di questa nostra chiacchierata e della sua pubblicazione su internet?

Sicuramente utile e ringrazio per l'ospitalità. Penso sia emerso il mio dubbio sulla privatizzazione, sicuramente è la strada che permetterà di "salvare" la CRI ma secondo me aprirà la strada a scenari che non condivido, lo dico per esperienza ma come sempre sarò felice di ricredermi.

Può essere un ulteriore strumento indiretto di confronto e quindi facilitare la partecipazione associativa? 

  Assolutamente si

Grazie Paolo e ...
... Buon servizio a te e a tutti i soci di Castellamonte

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