mercoledì 28 gennaio 2015

#toscana #partecipazione #coworking per scrivere una legge sugli #opendata



Una scelta Open per scrivere una norma sugli OpenData.
Su Open Toscana è stato aperto un nuovo tavolo di discussione sulla proposta di legge "Disposizioni in materia di dati aperti e loro riutilizzo"

Chiunque voglia può contribuire a  migliorare la futura norma sul territorio toscano.


 
In conformità con la normativa europea (da ultimo la direttiva 2013/37/UE) e nazionale (in particolare il d.lgs. 82/2005 e il d.lgs. 36/2006) in materia di apertura e riutilizzo dei dati, la Regione Toscana, nell'ambito della strategia per la crescita e lo sviluppo digitale del territorio toscano, si impegna, con l'adozione della presente legge, a valorizzare il patrimonio informativo pubblico quale strumento di trasparenza, diffusione della conoscenza e risorsa per lo sviluppo economico e sociale.
I dati e i servizi di tipo aperto (open data e open services) e la conoscenza che ne deriva (open knowledge) costituiscono elemento imprescindibile per raggiungere l'obiettivo di realizzare un'amministrazione pubblica digitale e aperta (open government), basata sulla trasparenza, sulla partecipazione e sulla collaborazione con le altre amministrazioni pubbliche, i cittadini, le imprese e tutti i soggetti del territorio.
La Regione, con la presente legge, si impegna a valorizzare e diffondere il patrimonio di dati pubblici che produce, raccoglie, riproduce e diffonde, quali i dati di tipo sociale, economico, geografico, climatico, turistico, ambientale e a consentirne il riutilizzo nel rispetto della normativa, mettendo a disposizione le piattaforme tecnologiche dedicate ai dati aperti e attivando interventi mirati alla sensibilizzazione e al coinvolgimento attivo dei soggetti pubblici e privati del territorio, anche attraverso la possibilità di proposte e segnalazioni in relazione agli open data.
La Regione con il presente intervento normativo mira a conferire maggiore effettività alla strategia in materia di open data, in modo che le proprie strutture, gli enti dipendenti e i soggetti del territorio, nel rispetto della loro autonomia, siano tenuti ad assicurare la pubblicazione di dati di tipo aperto, nel rispetto delle esclusioni e dei limiti previsti dalla legge, e sia promossa la sensibilizzazione, la condivisione e la collaborazione al riguardo fra soggetti pubblici e privati.

martedì 20 gennaio 2015

I super programmatori italiani #cosedapazzi

Annuncio di lavoro:
" Cercasi web developer, con padronanza della lingua inglese, disponibile a spostarsi, che conosca gli strumenti di sviluppo di applicazioni mobile quali Android e iOS, Objective-C, Java, Web Services, C#, HTML/HTML5, CSS, jQuery, Ajax, PHP, MySQL, la programmazione ad oggetti e i design patterns, la padronanza dei framework e CMS più diffusi (ndr: quali sarebbero i frameworks più diffusi? Esistono dei frameworks più diffusi? Se si per quale linguaggio?). Avranno la precedenza coloro che conosceranno anche Unity3D e le metodologie di sviluppo Agile.Gradita anche la conoscenza di 3D Studio Max o Maya e dei software di grafica più comuni (Photoshop, Illustrator) e di animazione (Flash)".Quindi, adesso, lasciatemi parlare. Questi tipi molto seri, che nell’annuncio non inseriscono nemmeno il compenso annuale/mensile (tipico dell’Italia), pretendono che un comune mortale che mediamente vive 70 anni, possa conoscere oltre 6 linguaggi di programmazione (parlo di conoscere seriamente un linguaggio di programmazione, non dopo aver letto gli how to di una qualche guida presa in edicola col giornale), e che possibilmente abbia conoscenza di un po’ di tutto… è persino gradita la conoscenza di 3D Studio Max o Maya, software di grafica 3D molto complessi che non hanno niente a che vedere con un developer (o quasi). Praticamente non si capisce perché cerchino un web developer che sviluppi ad esempio per iOS e Android (ma qual è l’attinenza???) e che abbia conoscenze di grafica 3D e 2D, quasi a volerti dire, programmerai un po’ di tutto, farai tutto tu il lavoro e ti occuperai anche dell’aspetto grafico di qualsiasi cosa tu faccia. Forse è uno scherzo?All’estero le aziende cercano personale sempre più specializzato, che sappia fare “una sola cosa”, ma bene, d’altro canto in Italia, sembra che le cose viaggino nel senso opposto. Sarà perché qui si ragiona così, si preferisce risparmiare a discapito della qualità del prodotto finale (un ingegnere informatico appena assunto qui prende appena 24000 euro l’anno se gli va bene, in USA, si parte da 80000-85000 dollari, che fanno 7000 dollari al mese, al cambio attuale 5229 euro). Un informatico con tutte le conoscenze sopra citate dovrebbe quantomeno essere remunerato 200.000€ l’anno..almeno.Partendo dal presupposto che penso di conoscere il settore di cui parlo (quello Informatico), credo che la situazione italiana sia veramente critica. Chi assume non sa che personale cerca, chi cerca lavoro non sa da chi farsi assumere. Solo le grandi aziende a volte lavorano come si dovrebbe (Reply, Google, IBM, Intel, etc..) e sanno chi e cosa cercano (ma ci sono le dovute eccezioni).E il bello sapete qual è? Che di annunci così la rete ne è piena, stra-piena! Mi viene quindi da chiedermi: ma in Italia veramente vogliono che ti rompi la schiena per prendere una laurea, espandere il più possibile le tue conoscenze, per poi avere delle competenze estreme che nessun altro ha e dover lavorare una vita come ultima ruota del carro, con un salario da impiegato alla posta (con tutto il rispetto per gli impiegati postali)? Se qualcuno nell’edilizia cerca di risparmiare sul materiale, nel mondo italiano dell’informatica qualcuno cerca di risparmiare sulle menti… a condizioni veramente estreme. Ma cosa pretendono? Vogliono la moglie ubriaca e la botte piena?Personalmente parlando, non mi svenderò al primo offerente, e invito tantissimi colleghi a fare altrettanto. Manca il lavoro in Italia? No, mancano i datori di lavoro “onesti” che ti offrono una carriera promettente, un ambiente di lavoro frizzante e le giuste ricompense. E’ anche vero che il governo italiano salassa gli imprenditori di tasse, e questo non favorisce le assunzioni……  ….ma questa è un’altra storia. 

#AgenziaEntrate registrazione semplificata con la cns tessera sanitaria

Come richiedere codice Pin Agenzia Entrate?

Per accedere ai vari servizi di Fisconline, ad esempio per la consultazione della nuova dichiarazione dei redditi precompilata 2015 è necessario possedere il codice Pin.Il codice può essere richiesto- online, accedendo al sito dell’Agenzia agenziaentrate.gov.it e inserendo alcuni dati personali- per telefono, chiamando il servizio di risposta automatica al numero 848.800.444 (al costo di una telefonata urbana)- in ufficio, presentando un documento di identità.GUIDA RICHIESTA ONLINELe persone fisiche residenti in Italia, devono fornire compilando un apposito modulo presente su questo sito, alcuni dati personali desunti dalla dichiarazione presentata nell'anno precedente (ad esempio, chi intende abilitarsi nel 2012 deve fare riferimento alla dichiarazione dei redditi per l'anno d'imposta 2010): codice fiscale, tipo di dichiarazione presentata (730, Unico, nessuna), la modalità di presentazione adottata, il reddito complessivodichiarato.Il sistema, effettuati i controlli di congruenza, fornirà subito la prima parte del PIN (prime 4 cifre); se i dati non coincidono con quelli in possesso dell'Agenzia delle Entrate, la domanda di abilitazione non sarà accettata.In tal caso, è possibile ripetere l'operazione presentando una nuova domanda. Se dopo tre tentativi i dati indicati risultassero ancoranon corretti, la domanda sarà definitivamente respinta e occorrerà recarsi presso un ufficio locale dell'Agenzia per ottenere il codice PIN.A fronte della domanda accettata dal sistema, il richiedente riceverà entro 15 giorni, al domicilio conosciuto dall'Agenzia delle Entrate, una lettera contenente gli elementi necessari a completare il codice PIN (ultime 6 cifre) e la password di accesso.

Le persone fisiche in possesso di Carta Nazionale dei Servizi (CNS) beneficiano di una procedura di registrazione semplificata, difatti non hanno bisogno di fornire alcun dato relativo alla dichiarazione presentata.Il sistema, effettuati i necessari controlli sulla CNS inserita nell'apposito lettore, fornirà al richiedente sia il codice PIN completo sia la password per l'eventuale accesso al sito in modalità classica

#Giustizia #digitale e semplificazione, la Toscana fa (davvero) sistema. E rilancia.

#Giustizia #digitale e semplificazione, la Toscana fa (davvero) sistema. E rilancia.

Impressionante (positivamente) leggere queste righe scritte dall'assessore all'innovazione  :
"Nella nostra regione si sente spesso parlare di “fare sistema”. Un’espressione che in tanti usano ma in pochi riescono a realizzare veramente. Vale un po’ per tutti i campi. Quando però si parla di giustizia digitale e di semplificazione, possiamo dire che in Toscana ci siamo riusciti davvero. Non ci piace dircelo da soli, di certo è un bel risultato quando ci viene riconosciuto dai professionisti che quotidianamente operano nel settore, come è accaduto ieri a Lucca nel corso di un affollato convegno sul futuro della giustizia digitale."

 E poi ancora:
 
"È il punto di partenza, che ci spinge a confermare la nostra disponibilità a implementare ancora i servizi destinati alle professioni e soprattutto ai cittadini. Una logica di collaborazione tra istituzioni che tanto bene ha funzionato fino ad oggi, sebbene non rientri nelle competenze della Regione, e che credo debba continuare e rafforzarsi."

Dalle parole ai fatti:
"Per quanto ci riguarda, come ho confermato alla platea dei professionisti riuniti al cinema Moderno, investiremo ancora, mettendo a disposizione risorse tecnologiche e risorse umane in modo da migliorare l’efficienza e la sicurezza di questo sistema di servizi che dovrà essere sempre più orientato anche al cittadino oltre che essere sempre più utile per gli operatori." 

" Il “modello Toscana”, insomma, ha raggiunto un alto livello di qualità e su questa base ho dato la mia disponibilità, anche con una iniziativa ufficiale da portare avanti assieme con gli ordini professionali del mondo della giustizia, a farlo conoscere e metterlo a disposizione di tutti a livello nazionale. E proprio a questo scopo richiederò un incontro al Ministro Orlando."

lunedì 19 gennaio 2015

#Toscana #innovazione #informatica della #giustizia "pronti a collaborare per il livello nazionale"

“Pronti a investire e a metterci a disposizione a livello nazionale”

Un unanime giudizio positivo da parte dei professionisti al ruolo che la Regione Toscana sta avendo da anni in materia di semplificazione e di servizi per la giustizia digitale, e la contemporanea disponibilità della stessa Regione a implementare ancora i servizi destinati alle professioni e soprattutto ai cittadini.

È quanto è emerso dal convegno “Semplifica Toscana: il futuro della giustizia digitale” tenutosi sabato scorso a Lucca, al quale sono intervenuti numerosi rappresentanti degli ordini professionali del mondo della giustizia.

Un mondo nel quale, come ha rilevato l’assessore ai sistemi informativi e alla partecipazione della Regione Toscana, Vittorio Bugli, “non ci siamo limitati a parlare di ‘fare sistema’, ma lo abbiamo fatto davvero”.

“Credo – ha aggiunto – che questa logica di collaborazione tra istituzioni che tanto bene ha funzionato fino ad oggi sebbene non rientri nelle competenze della Regione, debba continuare e rafforzarsi. Da parte nostra investiremo ancora, mettendo a disposizione risorse tecnologiche e risorse umane in modo da migliorare l’efficienza e la sicurezza di questo sistema di servizi che dovrà essere sempre più orientato anche al cittadino oltre che essere sempre più utile per gli operatori”.

L’assessore ha, a questo proposito, concentrato l’attenzione sul ruolo che potrà avere Open Toscana, che già oggi costituisce il punto di accesso, con Cns, per avvocati e consulenti tecnici ai servizi della cancelleria telematica e del processo digitale, con la possibilità di depositare atti a valore legale, consultare il fascicolo elettronico, visualizzare le scadenze in agenda e ricevere comunicazioni a valore legale dalle cancellerie degli uffici giudiziari. “Dobbiamo abituare sempre di più le persone a utilizzare Open Toscana – ha spiegato – che è nata come un luogo in cui i cittadini possano trovarvi tutto quello che esiste e soprattutto tutto quello che funziona e che può semplificare la loro vita, ancor più quando si tratta di pratiche che di per sé possono essere già pesanti, come i pagamenti o appunto le lunghe code per consegnare o consultare fascicoli e documenti”.

Mentre per accedere al proprio Fascicolo Civile i cittadino possono farlo anche da www.open.toscana.it, senza la carta si può accedere alla pagina https://www.giustizia.toscana.it, una piattaforma di servizi che fornisce informazioni, riferimenti, modulistica e servizi on-line in forma chiara, semplice e strutturata, in modo “usabile” e “accessibile” anche per coloro che non conoscono terminologie e temi giuridici. Contiene l’anagrafica (indirizzi sedi, orari, organici personale e giudici, calendario delle udienze, responsabili e funzioni), di tutti gli uffici giudiziari che risiedono sul territorio toscano.
L’aggiornamento è curato direttamente dai singoli uffici con il supporto del personale di Regione Toscana. Ad oggi si registrano circa 15.000 accessi mensili, la maggioranza anche da fuori regione. Un sistema completo e strutturato, al quale la Regione dà un contributo, con il progetto “FormarSì” (realizzato in collaborazione con gli Ordini degli Avvocati della Toscana dei Tribunali e dalla Corte di Appello di Firenze), anche in termini di formazione ai professionisti del mondo della giustizia per utilizzare al meglio i servizi legati alla cancelleria telematica. “Abbiamo raggiunto un alto livello di qualità – ha concluso Bugli – e siamo disponibili, anche con una iniziativa ufficiale da portare avanti assieme con gli ordini professionali del mondo della giustizia, a farlo conoscere e metterlo a disposizione di tutti a livello nazionale.

Sarà mia cura, a questo scopo, richiedere un incontro al Ministro Orlando”. 

venerdì 16 gennaio 2015

#Toscana #Ticket Sanitario #ONLINE

In Toscana il ticket si paga anche on line. Arezzo ed Empoli già attive, entro l'anno in tutta la Toscana


 Per ora nelle Asl 8 di Arezzo e 11 di Empoli, entro la fine del 2015 progressivamente in tutte le Asl della Toscana. Questo è reso possibile grazie a IRIS, la piattaforma multi-canale di incasso e pagamento realizzata dalla Regione Toscana insieme a TAS spa.
Ad Arezzo, che è diventata la prima Asl italiana a mettere a disposizione del cittadino una così vasta gamma di strumenti e canali, la sperimentazione è partita dal giugno 2014; a Empoli, dove il pagamento dei ticket è stato attivato anche sui Totem PuntoSI, integrati in IRIS, dallo scorso dicembre.
Un altro passo avanti verso una Toscana sempre più online e innovativa, sempre più vicina e sempre più 'amica' dei cittadini. Consentire di pagare il ticket stando comodamente a casa, seduti davanti al proprio computer, è un modo per andare incontro alle esigenze del cittadino e rendergli più semplici queste operazioni.
IRIS è una piattaforma collaborativa che fornisce servizi finalizzati all'incasso di tasse e tributi e al pagamento di beni e servizi erogati dagli enti pubblici locali: Regione, Asl, Comuni, ecc. Cittadini e imprese sono i principali beneficiari dei servizi. IRIS è il primo, e finora unico, servizio che fornisce a tutti i cittadini la possibilità di pagare tutto - ticket, bollo auto, multe, mensa scolastica, ecc. - da un unico portale.Il ticket sanitario in Toscana si può pagare anche on line.
Al servizio si può accedere anche da Open Toscana, la nuova multi-piattaforma regionale attiva dal settembre scorso che grazie a una interfaccia semplice e intuitiva riunisce in unico luogo servizi, dati, applicazioni, informazioni di pubblica utilità, spazi che consentano una partecipazione attiva dei cittadini. Collegandosi a www.open.toscana.it e cliccando prima su "servizi" e poi su "fascicolo pagamenti", si può usufruire di questa nuova funzionalità, che permette al cittadino di scegliere direttamente dal sito gli strumenti di pagamento.

#Toscana #StartUp House, #finanziamento voucher per le imprese giovanili di turismo commercio e terziario: domande al via

Start Up House, voucher per le imprese giovanili di turismo commercio e terziario: domande al via


Al via le domande per le nuove imprese giovanili dei settori turismo, cultura, commercio e terziario che intendono accedere ai voucher previsti come contributo in conto capitale. Potranno essere prestate a partire da giovedì 15 gennaio e fino al 16 novembre 2015.
Il bando si inserisce nell'ambito del progetto Start Up House, con il quale la Regione mette a disposizione spazi e servizi attrezzati per supportare l'attività delle neo imprese giovanili.
Il bando uscirà giovedì 14 gennaio sul Bollettino ufficiale della Regione Toscana ed è consultabile sul sito di Sviluppo Toscana.  Come nel caso delle imprese manifatturiere, saranno ammesse imprese a titolarità giovanile e di nuova creazione, secondo i criteri specificati nel bando. Il tetto massimo di spesa ammessa è di 15 mila euro. L'investimento è coperto per il 100%.
Potranno essere finanziati i costi per i servizi di consulenza e di sostegno all’innovazione, meglio dettagliati nelle “Linee guida delle spese ammissibili e per la relativa rendicontazione” allegate al Bando. Le spese per le quali è concesso l’aiuto sono relative a servizi finalizzati all’utilizzo di spazi attrezzati e infrastrutturati, comprensivi di servizi immobiliari di base (portineria, guardiania e sicurezza, pulizia, reti telefoniche e internet), servizi di affiancamento e tutoraggio (non comprensivi di servizi amministrativi di base contabilità, legale, tributario).
Qualsiasi informazione relativa al Bando e agli adempimenti ad esso connessi può essere richiesta ai seguenti indirizzi di posta elettronica:
startuphouse12@regione.toscana.it (per assistenza sui contenuti del Bando)
supportostartuphouse12@sviluppo.toscana.it (per assistenza informatica sulla compilazione della domanda on-line)

- Bando Start Up House - Turismo Commercio e Terziario (su Sviluppo Toscana)

giovedì 1 gennaio 2015

croce rossa proroga, un anno

Sul sito dell'associazione si legge:

"La proroga di due anni per la privatizzazione della Croce Rossa, così come previsto dal Governo nel Decreto Legge cd. Milleproroghe, è senza dubbio una buona notizia che è stata accolta con soddisfazione e che ha permesso a tutti noi di trascorrere in serenità questi giorni di festa. "

Segue poi una dettagliata illustrazione dei meriti dei massimi livelli associativi che si sono spesi per questa proroga e che hanno un ottimo rapporto di dialogo con i ministeri ed il governo...


....Però....
Ieri è stata pubblicata la gazzetta ufficiale contenete il testo del Milleproroghe e leggendo l'articolo interessato parrebbe che la proroga si di un solo anno


Molri mi hanno chiesto se fosse sbagliata la gazzetta, io credo di no.
Come si svela l'arcano dei due anni che sono diventati uno solo?
Semplicemente giocando sull'ambiguità della lingua italiana.

Infatto il milleproroghe  concede un anno di proroga che si va a sommare quello già concesso nel 2013....

Quindi 1+1= 2.

Forse, se il comunicato fosse iniziato con "La proroga di un ulteriore anno per la privatizzazione" non ci sarebbe tutta questa confusione...
Ma con il senno di poi di potrebbero evitare innumerevoli errori.

Sinceramenate attendo curioso di vedere cosa accadrà a questa grande associazione che ha subito un profondo cambiamento interno più nello spirito che nella forma giuridica...

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