lunedì 10 giugno 2013

Intervista Renato Zurla seconda parte

Leggi la prima parte


Renato vuoi raccontarci la tua esperienza nelle ultime elezioni?

Bhè posso dire che  sono stato "chiamato".
C'erano tre o quattro possibili o probabili candidati presidente, c'era stata una confronto  fra i vari responsabili sul territorio delle ex componenti  e poi questi mi hanno chiamato e mi hanno chiesto se ero disponibile  e proprio perchè la situazione dei rapporti era difficile questi possibili candidati hanno deciso di  non presentare la propria candidatura per non aggravare la situazione  e di proporre la mia candidatura che  sarebbe stata la candidatura per sorpassare le difficoltà dei rapporti.

La necessità  di trovare una soluzione di questo tipo  mi ha fatto molto piacere  da una parte e dall'altra, invece, ha rafforzato la brutta sensazione che ti ho raccontato prima.

Quindi anche se sei stato l'unico candidato non hai recepito "malumori" verso la tua candidatura da parte dei soci o dei gruppi che venivano dalle componenti?
Io spero e credo di poter dire che riguardo la mia candidatura non ci sono stati malumori né da parte dei vertici né da parte della base dei soci.

Anche soprattutto dalle ex 11 delegazioni,  oggi sedi,  che mi hanno manifestato il loro invito a candidarmi.

Ora può sembrare una ricostruzione di parte e vorrei che questo lo raccontassero altri, ma sinceramente,  è stato così.
La decisione di candidarmi è arrivata all'ultimo minuto,  anche perchè ho voluto parlare chiaramente con tante persone e poi in un incontro con chi pensava di candidarsi. Quando mi è stato chiesto di fare un passo avanti percependo il desiderio di evitare ulteriori criticità nel territorio e ho deciso di presentare la candidatura.

Tutto questo pochi giorni prima del termine ultimo per la presentazione delle candidature.Racconto questo questo per far comprendere che è stata una decisione che ha avuto un suo percorso.


Ci hai descritto la situazione che trovato sia dal punto di vista del "sentimento" sia punto di vista della organizzazione e dell'amministrazione.
Adesso siamo a circa metà del mandato di Presidente  
Quali sono le azioni che hai intrapreso in questi sei mesi? quali hanno avuto successo e quali ancora no?


 Quello che ho cercato di fare fin dall'inizio e di ricostruire un tessuto che mi sembrava  fosse molto mal messo sia in termini di rapporto delle persone e nel rispetto dei diritti e doveri, dico questo in modo forse pesante,  ma con  rispetto per tutti;  sono intervenuto sulla fascia del  personale dipendente e anche nelle varie delegazioni dovevo percepito nei fatti che molti problemi passati non erano stati affrontati e risolti.  Anche per questa situazione regionale e nazionale che non ha certo favorito chiarezza e certezza.
Questo almeno è quello che personalmente ho respirato. E con il rimandare sempre  una soluzione è accaduto che in ambito locale qualcuno si sia trovato a "tirare avanti la carretta" in qualche modo mentre altri si sono forse arroccati in posizioni più individuali. Insomma ho avuto la sensazione che ciascuno facesse quello che gli fosse più congeniale  cercando di "chiudere la giornata" in qualche modo ma senza una prospettiva unitaria e  organica.

Venendo meno "il tessuto", venendo meno la fiducia nella struttura tutta alcuni "localismi" possono essere esplosi, alcuni "personalismi" hanno colmato il vuoto e soprattutto non c'è stato coordinamento e condivisione, capisco bene?


Si, almeno per quello  ho visto io è quanto è accaduto.

Per contrastare questo fenomeno di sfilacciamento di tessuto come gruppo di coordinamento avete dato il via ad attività di confronto direttamente verso i soci e non tanto verso i responsabili locali, a che punto siamo dopo sei mesi?

domani sera ho un incontro con i delegati per fare proprio il punto della situazione su questo argomento.
In particolare proprio  su questi temi che avevo posto alla prima assemblea ossia il ruolo dei delegati, delle aree, l'importanza del cambiamento e soprattutto il ritorno di quelle regole basilari che ci devono governare. che siamo un ente pubblico o  un'associazione di diritto privato poco importa alcune regole di base sono necessarie.
In questi mesi ho posto la volontà del lavorare insieme secondo regole comuni di convivenza come  "conditio sine qua non" per lavorare,  migliorare, fare progetti per il futuro.

Grazie Renato,  il lavoro fatto è tanto e quello da fare per ritessere quel tessuto a cui fai riferimento può forse spaventare, ma è necessario.
un'ultima domanda: Sul tuo territorio oggi esistono 11 sedi o ex-delegazioni, quante di queste a tuo avviso possono aspirare a divenire Comitato in breve tempo?

Purtroppo in questo momento temo che siano pochissime. Spero che il lavoro che tutti insieme stiamo facendo possa portare frutti nei prossimi anni.


---------------------------
Voglio ringraziare Renato Zurla per essersi raccontato e aver condiviso la propria esperienza e le proprie idee.


Nessun commento:

Posta un commento

FeedBurner FeedCount