giovedì 13 giugno 2013

Paolo Garnerone, Castellamonte - presidente del Comitato Locale di Croce Rossa

Continua il nostro tour di interviste,
Oggi ci troviamo in Piemonte e precisamente a Castellamonte.

Intervistiamo Paolo Garnerone , presidente del Comitato Locale di Croce Rossa
Italiana.


In questi ultimi giorni  si sta concludendo il cronogramma proposto dalla Presidenza Nazionale riguardo la redazione di una Bozza di Statuto per la nostra società nazionale.
Quali le tue impressioni? quanti e quali i punti di eccellenza che hai avvertito e quali le zone di miglioramento che ti senti di indicare?


  Devo ammettere che quando ci è stato presentato il cronoprogramma, in seguito all'emanazione del Decreto, ero convinto che non si riuscisse a rispettare i tempi data la complessità delle attività e soprattutto dalla rinomata lentezza della C.R.I in generale.
Il fatto che siano state organizzati diversi momenti di incontro a tutti i livelli e che ad una settimana dall'Assemblea Nazionale si stia lavorando molto credo sia un buon segnale.
Le impressioni ? Come ogni Statuto credo vadano focalizzati i punti chiave rimandando i dettagli e le relative complesse discussioni, ai regolamenti di esecuzione.

Nel comitato che presiedi come hai attuato le indicazioni di confronto con i soci?

  I Soci del Comitato che ho l'onore di rappresentare, Castellamonte (To) sono stati coinvolti fin dall'emanazione del Decreto, a tutti è stata spedita una copia del Decreto stesso ed una è stata affissa all'albo. Dopo la pubblicazione della prima bozza è stata convocata un'assemblea durate la quale sono emerse le criticità più o meno condivise da altri Comitati ed è stato redatto un verbale con gli emendamenti inviati subito dopo alla Commissione Regionale.

Termini ricorrenti in questi mesi sono "trasparenza", "partecipazione" e "condivisione", vengono però declinati in modi diversi.
Vuoi illustrarci come personalmente interpreti e intendi declinare queste idee in azioni sul territorio del comitato di cui sei presidente e sul territorio nazionale?


 L'interpretazione desidero dartela a livello locale : Trasparenza, partecipazione e condivisione sono il risultato di un delicato percorso che obbligatoriamente i Vertici a tutti i livelli (prima di componente ora di area) DEVONO perseguire a tutti i costi. E' assolutamente semplice condividere scelte, spese, programmi ecc. Per quanto i riguarda già da Commissario h nominato con ordinanza uno staff con le deleghe per gestire le varie attività. Le assemblee sono utili e rappresentano il momento di massima democrazia ma la partecipazione vera secondo me si persegue sono puntando sui rapporti umani e sui contatti personali, servono dei vertici leaders che si mettano in gioco e trascinino, ognuno per la propria competenza, i Volontari.
Non è facile e sicuramente molto impegnativo ma non si può prescindere da questo. La trasparenza è conseguenza di questo modo di operare.

Cosa pensi riguardo al fatto che il solo rappresentante dei soci all'assemblea dei soci sia il solo presidente e non, come in passato, un numero proporzionale ai soci delegati  appositamente scelti per proporre le strategie a livello nazionale?

Credo che il Presidente sia rappresentativo di tutti i Soci quindi la presenza di ulteriori delegati non la ritengo utile

Ritieni sia vero che "Le assemblee non discutono e i soci non sono abituati oggi a essere interpellati e a confrontarsi" ? perchè? se ritieni sia vero quanto riportato nella domanda quali le cause e quali le azioni per ridurre questo fenomeno?

 Ritengo che le Assemblee discutono se vengono veramente coinvolte nelle decisioni e nelle discussioni. Ci sono molti modi per proporre, coinvolgere e soprattutto far approvare o no certe decisioni. La trasparenza e la condivisione aprono sicuramente la possibilità a scenari di discussione, contrasti, linee di pensiero diverse dalla propria ma.....così è la democrazia.
Faccio un esempio per tutti, quando all'assemblea ho prospettato l'obrobrio del contributo di solidarietà , l'ho fatto non esprimendo giudizi e fornendo una descrizione tecnica del "problema". si è discusso molto ma alla fine è prevalso il senso di unità e la decisione di procedere con il pagamento è stata pressochè unanime.

Una possibile strada da percorrere con altre per rafforzare il tessuto associativo potrebbe essere quella di realizzare tanti piccoli gruppi di lavoro sullo stesso tema e poi le idee e le proposte  vengono raccolte e raggruppate  e sintetizzate. In pratica attuare il cosidetto E-town meeting che consente  di coniugare i vantaggi della discussione per piccoli gruppi, con quelli di un sondaggio rivolto ad un ampio pubblico. che ne pensi?

Credo che la nostra realtà Associativa sia talmente varia e legata al territorio che ogni iniziativa per rafforzare il tessuto associativo debba essere gestita dall'unità locale.
I questi anni è mancata una bella politica per far conoscere la CRI e per far associare i Cittadini come fanno altri. Invece di far pagare la tessera associativa ai Volontari e considerarla requisito fondamentale per il mantenimento della qualifica, credo sarebbe molto più costruttiva una grande campagna per Soci Ordinari.


Quali temi sono stati presentati nell'assemblea del 4 maggio scorso e poi negli incontri che si sono tenuti? 

  Mi spiace non ho potuto essere presente

Calandoci sul tuo territorio, quali i punti più importanti del programma della tua presidenza?

Quelli che hai elencato prima : Condivisione partecipazione e trasparenza, sono stati sempre i miei obiettivi.

Come hai vissuto e come credi abbiano vissuto i soci tutti l'esperimento democratico delle elezioni? 

  I Soci partecipano quando si tratta di scegliere democraticamente ma la partecipazione non si improvvisa, è un persorso lungo nel tempo.

Hai scritto sul tuo programma strategico: "nulla è possibile in croce rossa se non condiviso", "anche gli errori commessi dal sottoscritto", "spesso, siamo talmente presi dall'organizzazione degli eventi, dei servizi, delle attività che ci dimentichiamo che qualsiasi servizi è fatto da PERSONE", in poche parole traspare una visione più umana e quotidiana della vita della comunità di CR; pensi che questa "visione" sia oggi diventa realtà?

  Visione utopistica ? ne sono fiero, la nostra bella Croce Rossa avrà futuro solo se i vertici non accetteranno più delegati che mettono in primo piano il loro potere ed il loro successo con arroganza. Forse in un primo tempo sembra aiutino a coprire turni e tappare buchi ma a medio e lungo termine contribuiscono a "svuotare" i Comitati di persone che credono nell'umanità soprattutto nell'umiltà ch dovrebbe essere l'ottavo principio.

Quali le priorità per rendere  il movimento di CR/MR sul tuo territorio  una realtà radicata, trasparente, forte e ben funzionante? (parafraso l'azione facilitatrice 1 della S2020)
Mi dispiace che si ricorra così troppo frequentemente alla parola: trasparenza. Significa che ce ne è veramente bisogno. Purtroppo credo che l'autonomia amministrativa dei Comitati Locali non sia proporzionalmente un vantaggio. La suddivisione e lo "spacchettamento" del territorio secondo me alimenterà certe situazioni negative che solo l'unità e la trasparenza a livello territoriale possono combattere. Non possiamo permettere che la nostra gente abbia dubbi sulla gestione dei Comitati a tutti i livelli. Sono molto soddisfatto delle visite periodiche dei revisori dei conti, affiggo sempre il verbale con parere favorevole con grande orgoglio !!!

Quali le priorità sul piano delle vulnerabilità sul tuo territorio?
La Croce Rossa sul tuo territorio sta seguendo queste priorità completamente o solo in parte? se in parte perchè?
Il territorio Canavese  è variegato sia per cultura,  per territorio,  per distribuzione sociale e anche per copertura territoriale delle sedi di CR, quanto questo influisce sull'attività  di CR? 

  Da tempo stiamo lavorando molto in Canavese per unire le forze ed abbattere i costi di gestione ma il percorso sarà a mio avviso irrimediabilmente interrotto dalla privatizzazione, ognuno si sentirà autorizzato a praticare prezzi e condizioni diverse. A mio avviso si rovinerà il lavoro degli ultimi anni.


Cosa pensi di questa nostra chiacchierata e della sua pubblicazione su internet?

Sicuramente utile e ringrazio per l'ospitalità. Penso sia emerso il mio dubbio sulla privatizzazione, sicuramente è la strada che permetterà di "salvare" la CRI ma secondo me aprirà la strada a scenari che non condivido, lo dico per esperienza ma come sempre sarò felice di ricredermi.

Può essere un ulteriore strumento indiretto di confronto e quindi facilitare la partecipazione associativa? 

  Assolutamente si

Grazie Paolo e ...
... Buon servizio a te e a tutti i soci di Castellamonte

lunedì 10 giugno 2013

statuto croce rossa 9-20 giugno emendamenti

Cosa accade adesso?


Alcuni Soci mi hanno cercato per capire quali saranno i futuri passi riguardo la redazione dello statuto.
Questo blog è un blog personale e non ha pretesa di ufficialità, quanto è dato di sapere è che il percorso  è descritto nella  nota a firma della Presidenza Nazionale. (vai al sito ufficiale)

Leggendo la nota si trova scritto

Dal 9 al 20 giugno I Presidenti di Comitato consulteranno la base associativa in ordine degli emendamenti giunti.

Nel medesimo periodo, la Presidenza  Nazionale della C.R.I. valuterà, inoltre, l'ammissibilità degli emendamenti presentati, anche se del caso, chiedendo pareri al Ministero vigilante, all'avvocatura di stato, ad altri enti o ordini professionali, nonche alla federazione internazionale.
resta inteso che non saranno presi in considerazione gli emendamenti i cui contenuto dovesse essere non conformi alla normativa o alle line guida del Movimento Internazionale in materia di Statuti delle Società Nazionali



Quali emendamenti sono stati presentati e quali presi in considerazione?


Gli emendamenti giunti prima delle ore 9.00 del 8 giugno scorso dovrebbero in teoria essere già stati resi pubblici sul sito istituzionale, considerando che l'8 giugno cadeva di sabato e che oggi è il primo giorno lavorativo utile credo che gli emendamenti saranno disponibili sul sito istituzionale  a partire dalla giornata di oggi.

Ricordo a chi legge queste righe che le informazioni ufficiali e complete sono disponibili sul sito istituzionale .

Intervista Renato Zurla seconda parte

Leggi la prima parte


Renato vuoi raccontarci la tua esperienza nelle ultime elezioni?

Bhè posso dire che  sono stato "chiamato".
C'erano tre o quattro possibili o probabili candidati presidente, c'era stata una confronto  fra i vari responsabili sul territorio delle ex componenti  e poi questi mi hanno chiamato e mi hanno chiesto se ero disponibile  e proprio perchè la situazione dei rapporti era difficile questi possibili candidati hanno deciso di  non presentare la propria candidatura per non aggravare la situazione  e di proporre la mia candidatura che  sarebbe stata la candidatura per sorpassare le difficoltà dei rapporti.

La necessità  di trovare una soluzione di questo tipo  mi ha fatto molto piacere  da una parte e dall'altra, invece, ha rafforzato la brutta sensazione che ti ho raccontato prima.

Quindi anche se sei stato l'unico candidato non hai recepito "malumori" verso la tua candidatura da parte dei soci o dei gruppi che venivano dalle componenti?
Io spero e credo di poter dire che riguardo la mia candidatura non ci sono stati malumori né da parte dei vertici né da parte della base dei soci.

Anche soprattutto dalle ex 11 delegazioni,  oggi sedi,  che mi hanno manifestato il loro invito a candidarmi.

Ora può sembrare una ricostruzione di parte e vorrei che questo lo raccontassero altri, ma sinceramente,  è stato così.
La decisione di candidarmi è arrivata all'ultimo minuto,  anche perchè ho voluto parlare chiaramente con tante persone e poi in un incontro con chi pensava di candidarsi. Quando mi è stato chiesto di fare un passo avanti percependo il desiderio di evitare ulteriori criticità nel territorio e ho deciso di presentare la candidatura.

Tutto questo pochi giorni prima del termine ultimo per la presentazione delle candidature.Racconto questo questo per far comprendere che è stata una decisione che ha avuto un suo percorso.


Ci hai descritto la situazione che trovato sia dal punto di vista del "sentimento" sia punto di vista della organizzazione e dell'amministrazione.
Adesso siamo a circa metà del mandato di Presidente  
Quali sono le azioni che hai intrapreso in questi sei mesi? quali hanno avuto successo e quali ancora no?


 Quello che ho cercato di fare fin dall'inizio e di ricostruire un tessuto che mi sembrava  fosse molto mal messo sia in termini di rapporto delle persone e nel rispetto dei diritti e doveri, dico questo in modo forse pesante,  ma con  rispetto per tutti;  sono intervenuto sulla fascia del  personale dipendente e anche nelle varie delegazioni dovevo percepito nei fatti che molti problemi passati non erano stati affrontati e risolti.  Anche per questa situazione regionale e nazionale che non ha certo favorito chiarezza e certezza.
Questo almeno è quello che personalmente ho respirato. E con il rimandare sempre  una soluzione è accaduto che in ambito locale qualcuno si sia trovato a "tirare avanti la carretta" in qualche modo mentre altri si sono forse arroccati in posizioni più individuali. Insomma ho avuto la sensazione che ciascuno facesse quello che gli fosse più congeniale  cercando di "chiudere la giornata" in qualche modo ma senza una prospettiva unitaria e  organica.

Venendo meno "il tessuto", venendo meno la fiducia nella struttura tutta alcuni "localismi" possono essere esplosi, alcuni "personalismi" hanno colmato il vuoto e soprattutto non c'è stato coordinamento e condivisione, capisco bene?


Si, almeno per quello  ho visto io è quanto è accaduto.

Per contrastare questo fenomeno di sfilacciamento di tessuto come gruppo di coordinamento avete dato il via ad attività di confronto direttamente verso i soci e non tanto verso i responsabili locali, a che punto siamo dopo sei mesi?

domani sera ho un incontro con i delegati per fare proprio il punto della situazione su questo argomento.
In particolare proprio  su questi temi che avevo posto alla prima assemblea ossia il ruolo dei delegati, delle aree, l'importanza del cambiamento e soprattutto il ritorno di quelle regole basilari che ci devono governare. che siamo un ente pubblico o  un'associazione di diritto privato poco importa alcune regole di base sono necessarie.
In questi mesi ho posto la volontà del lavorare insieme secondo regole comuni di convivenza come  "conditio sine qua non" per lavorare,  migliorare, fare progetti per il futuro.

Grazie Renato,  il lavoro fatto è tanto e quello da fare per ritessere quel tessuto a cui fai riferimento può forse spaventare, ma è necessario.
un'ultima domanda: Sul tuo territorio oggi esistono 11 sedi o ex-delegazioni, quante di queste a tuo avviso possono aspirare a divenire Comitato in breve tempo?

Purtroppo in questo momento temo che siano pochissime. Spero che il lavoro che tutti insieme stiamo facendo possa portare frutti nei prossimi anni.


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Voglio ringraziare Renato Zurla per essersi raccontato e aver condiviso la propria esperienza e le proprie idee.


domenica 9 giugno 2013

Croce Rossa statuto, emendamento principi Bolzano - Bonuccelli è stato approvato

Avendo presentato l'emendamento,  oggi  mi è stato anticipato  che  la proposta pare essere stata accettata durante la riunione di  lavoro dei presidenti sulla bozza  di statuto.
 
"ART 1 comma 3 - i principi enunciati non appaiono essere la traduzione corretta dei principi del movimento di cui alla XXV conferenza , si propone di sostituire la versione attuale con una traduzione certificata degli stessi (vedasi anche nota della commissione congiunta federazione/CICR  del 2008 in allegato)"


L'emendamento è stato presentato ben due volte dal sottoscritto e almeno una volta dal presidente del comitato di Bolzano anche su suggerimento di Erwin Kob

Alla precedente riunione  la proposta di  emendamento  non era  stata accetta, è stato necessario, purtroppo, fare esplicito riferimento alla nota della commissione congiunta federazione/CICR  del 2008.

Da una parte sono lieto che l'emendamento pare essere stato provvisoriamente approvato, dall'altra apro una riflessione:

"Su un argomento  di basilare e semplice come i principi del movimento è stato necessario che semplici soci presentassero ben due volte il medesimo  emendamento  e dover allegare una nota della commissione congiunta federazione/CIRC, forse buona parte dei presidenti presenti non conoscono o non hanno letto le linee guida del movimento sullo statuto?"


sabato 8 giugno 2013

Il tessuto associativo in C.R.

Temo che quel "tessuto" che fa di  un'associazione una "realtà stimolabile e stimolante" si sia logorato...
credo che la delusione per un commissariamento giunto all'improvviso mentre il primo consiglio direttivo da anni stava ancora lavorando, cambiamenti veloci, il contesto sociale attuale e le difficoltà economiche dei singoli e dell'ente siano stati tutti concause (indipendenti dalla volontà di tutti) di una maggiore difficoltà di partecipazione socio-ente e ente-socio....

anche per questo in un momento così importante la risposta dei soci è stata "in sordina", se poi aggiungiamo che non esiste più in tutt' Italia una cultura del confronto in sede di assemblea dei soci credo che diventi imperativo per ogni singolo socio fare uno sforzo in più per proporre, ascoltare e anche farsi ascoltare...

n questo senso è stata ottimale l'iniziativa di accettare proposte da tutti per lo statuto (complimenti a chi ha avuto l'idea) ora è compito di tutti di lanciare fili fatti di proposte, idee e attività agli altri soci...
sono questi fili che creano piano piano un tessuto, certo che occorre sia lanciare sia divenire un nodo della rete accogliendo e facendo propri i fili che ci vengono lanciati sotto forma di idee, consigli e anche critiche...

non è cosa facile, ma sono convinto che questa sia una strada da percorrere ognuno nel proprio modo...

tanti piccoli ponti tra posizioni diverse alla fine si trasformeranno in un tessuto....
 

venerdì 7 giugno 2013

Proposte emendamenti statuto Croce rossa

 Non essendomi stato possibile un confronto all'interno del comitato di appartenenza sulla bozza di studio del 25/05/2013 si vuole rispondere all'invito

"una bozza "work in progress" sulla quale invitiamo nuovamente i Comitati a stimolare un dibattito a livello locale inviando proposte di modifica all'indirizzo email nuovostatuto@cri.it."    tramite l'invio delle seguenti proposte:

emendamento Modificativo
ART 1 comma 3 - i principi enunciati non appaiono essere la traduzione corretta dei principi del movimento di cui alla XX conferenza , si propone di sostituire la versione attuale con una traduzione certificata degli stessi (vedasi anche nota della commissione congiunta federazione/CICR  del 2008 in allegato)

emendamento Modificativo
ART 8 comma 1 - aggiungere "principalmente" prima della parola "attraverso":  porre l'appartenenza ad un corpo come condizione esclusiva per svolgere un determinato tipo di attività riduce la capacità di risposta dell'associazione a tale attività, inoltre appare in contrasto con la possibilità di utilizzare anche in forma stabile o temporaneamente personale formato di cui agli art. 11.4 e 11.7


emendamento Modificativo
ART 13.1  sostituire la parola trentacinque con trenta
La proposta viene dal confronto con i limiti di età posti dalle norme e dalle politiche  giovanili della commissione europea.
Gioventù in Azione 2007-2013 è un programma della Commissione Europea - Direzione Generale Istruzione e Cultura che promuove l'educazione non formale, i progetti europei di mobilità giovanile internazionale di gruppo e individuale attraverso gli scambi e le attività di volontariato all'estero, l'apprendimento interculturale e le iniziative dei giovani di età compresa tra i 13 e i 30 anni.
In Italia è attuato dalla Agenzia Nazionale per i Giovani.

emendamento modificativo :
ART 14.2  lettera c
eliminare le parole "in via gerarchica" e aggiungere
"a presentare proposte e a porre domande a tutti gli organi della Croce rossa italiana" : il punto è stato esplicitamente chiesto nel 2008 dalla commissione  congiunta federazione/CICR  del 2008 in allegato.

emendamento parzialmente abrogrativo:
ART  24.3
eliminare le parole "che può essere proposta una sola volta nell'arco del mandato": questo limite lede il ruolo  dell'assemblea  che è indicato come l'organo sovrano o il forum più vasto nelle linee guida dello statuto.

ART  24.3 parzialmente abrogrativo:
eliminare le parole "è approvata a maggioranza di due terzi dei Soci volontari titolari del diritto di elettorato attivo presenti alla seduta": questo limite lede il ruolo  dell'assemblea  che è indicato come l'organo sovrano o il forum più vasto nelle linee guida dello statuto. la maggioranza qualificata, anche secondo la legge quadro sul volontariato è necessaria in caso di modifiche statutarie e non in caso di deliberazioni di questo genere

ART  29.4
eliminare le parole "che può essere proposta una sola volta nell'arco del mandato": questo limite lede il ruolo  dell'assemblea  che è indicato come l'organo sovrano o il forum più vasto nelle linee guida dello statuto.

ART  29.4 parzialmente abrogrativo:
eliminare le parole "è approvata a maggioranza di due terzi dei Soci volontari titolari del diritto di elettorato attivo presenti alla seduta": questo limite lede il ruolo  dell'assemblea  che è indicato come l'organo sovrano o il forum più vasto nelle linee guida dello statuto. la maggioranza qualificata, anche secondo la legge quadro sul volontariato è necessaria in caso di modifiche statutarie e non in caso di deliberazioni di questo genere


ART 38.3.c    emendamento abrogativo : eliminare il punto. il commissariamento deve essere una condizione eccezionale e più breve possibile.

ART 38.3.b bis     emendamento aggiuntivo : intraprende l'iter elettorale per l'elezione di un consiglio direttivo e di un presidente, le elezioni si terranno entro 6 mesi dall'insediamento.

ART 44.6 Abrogativo abrogare il comma. non si vedono motivazioni di illegittimità nell'attuazione immediata di quanto previsto nei commi 24.2, 29.3 e 34.3 ed in particolare per i comitati regionali e locali si ha che
"Lo statuto di una associazione che intende acquisire, al momento della costituzione o in un successivo momento , la qualifica di associazione di volontariato , ai sensi della L. n. 266/1991 , deve contenere le condizioni di ammissione ed esclusione degli associati.
Per soddisfare questo requisito è sufficiente che vengano fissati criteri abbastanza oggettivi e non completamente discrezionali, di entrata e di uscita degli associati; in genere, è corretto un riferimento alla adesione allo scopo
associativo, alla condivisione delle finalità istituzionali e all’impegno a prestare la propria opera in favore dell’associazione. È poi legittimo prevedere cause di incompatibilità e quindi di esclusione, purché non siano rimesse al mero arbitrio degli organi associativi. Parimenti appare legittimo prevedere cause di incompatibilità e quindi esclusione per la carica organi collegiali e/o direttivi come quella prevista dagli art 24.2 29.3"


giovedì 6 giugno 2013

Renato Zurla, croce rossa: in 5 anni purtroppo un cambiamento profondo.


Continuano le interviste in tutte le parti di Italia Oggi siamo con Renato Zurla presidente del Comitato prov.le  di Piacenza e Presidente del Comitato Regionale Emilia Romagna fino al 2007

Questa è la prima parte dell'intervista:

Renato buongiorno, sei stato negli  anni passati presidente regionale.
Per motivi non legati alla tua volontà o alla volontà di altri hai presentato le dimissioni da presidente,  poi hai presentato a dicembre di quest'anno la tua disponibilità per un ruolo dirigenziale in  Croce Rossa. Che cosa hai trovato di cambiato rispetto a quando il presidente regionale?

Ti rispondo Volentieri  intanto voglio solo dire  a chi ci legge che il mio "abbandono" della vita di Croce Rossa  Italia nel 2007 purtroppo è stato legato a problema  di salute.
 Non voglio entrare nei dettagli  però è  stato  un episodio piuttosto grave che peraltro ha coinciso con la data in cui, ahimè,  è iniziato l'ennesimo commissariamento della nostra associazione  ed io, pur essendo stato interessato del commissario nazionale,  decisi di fare il nome dell'allora  mio vice Scavuzzo perchè proprio non era possibile per coprire tale carica.

Che cosa ho trovato il mio "ritorno"?
È importante sottolineare che negli anni  dal 2007 al 2012 ho continuato a far parte della vita dell'associazione anche se in modo più sporadico  io cercato di essere presente ogni qualvolta ci fosse  un bisogno soprattutto,  data la mia professione, nell'area medica e sanitaria (ndr Renato Zurla è medico internista, specialista in Pneumologia e Tossicologia Medica).
Quindi conoscevo a grandi linee che cosa stava succedendo che cos'era successo anche se non ne conoscevo evidentemente molti dettagli.
Ero convinto che la situazione (e lo dico con molta franchezza) non fosse così grave a livello nazionale anche a livello locale perchè aldilà anche dei fatti nazionali  ho registrato una situazione grave anche a livello del territorio della mia provincia.
Territorio della provincia nel quale, andando poi riprendere i rapporti parlando con i Volontari, i colleghi e tutte le persone interessate,  qualcosa era cambiato.
Cambiamento che ha toccato anche lo spirito e tutti piccoli gesti quotidiani.
Questa cosa è  difficile da dire per me e per chi come me e credo che siano tanti credono che i volontari  si trovino davanti ad un momento importante.
E allora guai a perdere le motivazioni! Perchè esistono difficoltà che si incontrano però se poi perdi la"benzina" se vai "in riserva" in  termini di contenuti profondi allora diventa tutto molto più difficile.

 E questo, Renato,  sia sulla provincia che su tutto il territorio nazionale?

 Purtroppo si,  ti dico la verità: per me è stata un impressione generale  e , amche se puà sembrare una banalità, ci sono rimasto male.


Quanto dici "difficoltà" fai riferimento alle difficoltà organizzative finanziari di gestione che possono avere  depresso lo spirito e contenuti oppure intendi la venuta meno dello spirito di CR che poi genera le difficoltà organizzative? Ti ringrazio per farmi meglio specificare,  io le ho riscontrate entrambe.

Certamente non ho ritrovato motivazioni non così forti  come quelle che mi sembrava di aver lasciato.

Però è anche vero che il percorso che ha portato la nostra associazione al decreto governativo  di riforma  non è stato facile e non sempre condiviso e quindi credo che questo abbia poi anche determinato un certo calo delle motivazioni e quindi una deflessione generalizzate legato alla riflessione che molti possono aver fatto riguardo  al cambiamento che si stava delineando il quale non era poi così condiviso.  Forse alcuni contenuti non sono  poi stati così tanto partecipati e condivisi.

Un ambiente che in termini di partecipazione non è sempre "stimolatile e stimolante" per il singolo Socio?

Credo proprio che quella che hai usato sia una buona sintesi. Ho voluto spiegarla in dettaglio per condividere il disagio che il singolo può provare nel trovarsi in questa situazione.

Leggi la seconda parte dell'intervista

Come è visto questo Blog? Odio cieco o apprezzamento...

E' singolare come ci siano iniziative che sono aspramente denigrate da alcuni e contemporaneamente apprezzate da altri.

Pongo a confronto parole scritte da due presidenti di CRI riguardo questo Blog.

Per correttezza non indico il nome dell'autore della critica negativa in quanto non è nel mio stile mettere alla gogna nessuno:

Un Presidente con cui spesso mi sono confrontato e anche "scontrato" su pidee diverse scrive:
 "grazie per le news del tuo blog Ci sono aspetti interessanti che consentono di vedere le cose da più punti di vista. Grazie!!"

Un altro presidente invece scrive:
"mischi principi e obiettivi a idee in libertà" "dimostri di non avere le basi" "strizzi l'occhio al disfattismo intellettivo" "butti la palla in tribuna"...


Bhè il mondo è bello perchè è vario, ma offendere e denigrare mi pare un poco fuori luogo....

lunedì 3 giugno 2013

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domenica 2 giugno 2013

Statuto CRI, Roberto Piro "preoccupiamoci di pensare anche alle possibili situazioni di difficoltà".


Oggi ho avuto un bel confronto con Roberto Piro, Volontario C.R.I. in Emilia Romagna molto noto per gli incarichi ricoperti in particolare quale rappresentante regionale dei Giovani di Croce Rossa
Ho chiesto di poterla pubblicare per condividerla a tutti e Roberto ha gentilmente dato il suo ok.


Il confronto di idee tra Roberto e Luca

 
"La versione precedente dello statuto prevedeva esplicitamente che l'elezione del consiglio avvenisse in lista collegata (e con rappresentanza di genere e dei giovani nella presidenza, poi rimossa); ora il tema è rimandato al regolamento elettorale. Voi cosa ne pensate?"




  • Personalmente sono contrario alla lista collegata in particolare per i comitati (locali) per 2 motivi:
    il primo (di principio) perchè genera una "uniformità di pensiero" all'interno del consiglio direttivo il quale non sarebbe rappresentativo della plu
    rità di pensiero dei soci elettori ad esempio se ci fossero 3 liste con i seguenti risultati 33% 33% e 34% il consiglio direttivo rappresenterebbe un terzo dei soci e non la maggioranza di questi.
    Inoltre un cosiglio direttivo così composto sarebbe per forza di cose "pensiero presidente centrico" e verrebbe meno la figura di organo collegiale

    il secondo (per senso pratico) perché obbliga i candidati consiglieri a "schierarsi" per un candidato presidente e non permette al socio di scegliere un consigliere basandosi sulla fiducia personale; inoltre in un comitato di 50 persone che ci siano 10 candidati (il 20% dei soci!!!) lo vedo poco realistico mentre vedo possibile la candidatura di 2 aspiranti presidenti e 5/6 aspiranti consiglieri.

  • riguardo alla descisione di spostare l'analisi del problema ad un futuro regolamento elettorale leggo la cosa come soluzione salomonica per non affrontare adesso il problema.

  • O forse (meglio) più che salomonica (che può apparire negativo) si tratta di una soluzione pragmatica in quanto in numero di emendamenti proposti sul punto in questione pare sia stato elevatissimo e tra loro diversi

  • Roberto Piro Le tue osservazioni sono molto condivisibili, anzi le sposo in pieno. In passato (regolamento con elezioni non in lista) ci sono state però situazioni di presidenti in minoranza (o quasi) all'interno del proprio consiglio. E' una cosa che può succedere, specie quando i voti si disperdono su più candidati. Il risultato è il caos e l'immobilismo. Forse si può immaginare una soluzione che impedisca questo senza compromettere i vantaggi che citi tu? Es: il Presidente è eletto in lista con uno-due Vice, mentre i restanti due-tre consiglieri sono eletti separatamente? (questo garantirebbe la rappresentanza del pensiero di tutti ma di fatto favorirebbe il fatto che il Presidente eletto dai soci abbia intorno a sè nel consiglio delle persone che lo aiutino a raggiungere gli obiettivi presentati ai soci stessi)

  • Mi sono posto anch'io il problema "conflittualità non risolta in consiglio" che in alcuni casi (relativamente pochi per quanto mi è dato di sapere) si è presentato in passato.

    Ci sono però delle differenze di contesto molto grandi:
    In passato il consig
    lio era composto fino a 13 membri di cui fino a 6 eletti da una sola parte dei soci dovrebbero essere solo 5 eletti da tutti i soci , è quindi più difficile che si generino "corporatismi" che portino all'immobilismo (come lo chiami)
    Quindi il rischio che poni pare molto (molto!) ridotto

    Inoltre nel caso che ci siano situazioni non risolte in consiglio ricordo che l'organo sovrano sulla gestione del comitato è l'Assemblea dei Soci.

    in estrema ratio nel caso di impossibilità di gestire il comitato è (a mio avviso) dovere del Presidente e del consiglio rimettere (per senso di responsabilità) la decisione all'assemblea.

    questo detto dobbiamo capire che tipo di rappresentanza vogliano: "presidente-centrica" o "assemblea-centrica"?

    personalmente credendo nel concetto di "movimento delle idee" e nel principio di pluralismo delle stesse opto per una strada "assemblea-centrica".

    la soluzione che proponi (con 1 solo vice collegato) è un compromesso che di fatto raddoppia la governabilità riducendo per il 20% la potenza della vivacità del confronto in consiglio direttivo. In questo senso potrei accettarla.

    Invece nel caso di 2 vice collegati si avrebbe una maggioranza automatica in consiglio e quindi i due consiglieri eletti liberamente potrebbero essere gli "sfigati di turno che portano idee ma che non contano nulla " e non potrei che criticarla quale compromesso.

    (Abbiate pazienza se porto sempre esempi  di "conflitti" non è per pessimismo cosmico, bensì perchè in un gruppo la bontà di una regola è proporzionale a come gestisce un eventuale conflitto.)

  • Beh, portare degli esempi "negativi" secondo me non è sbagliato da parte tua: diamo per scontato che nella maggioranza dei comitati le cose possano funzionare bene indipendentemente dal sistema che si sceglie e preoccupiamoci di pensare anche alle possibili situazioni di difficoltà.
    Anche io non amo i modelli incentrati sulle individualità, quindi sono d'accordo con quello che dici. In alcune realtà (ne conosco diverse) il dibattito può diventare discussione infruttuosa e raggiungere una soglia in cui anzichè migliorare la nostra azione la ingessa (spesso perchè ci sono individualità che si scontrano): solo questo è da evitare, il pluralismo di idee invece è da esaltare al massimo, sia in Assemblea che in Consiglio!

Statuto Croce Rossa - sui presidenti a vita, legittimità o meno dei meccanismi di controllo e rotazione immediati.

Carissimi amici della blogsfera,  dato che alcune giustificazioni (date in modo informale) dei  passi della bozza di Statuto della costituenda Associazione  mi lasciavano perplesso  ho tentato di informarmi su due punti.
In particolare ho potuto porre velocemente il quesito a un professionista estraneo alla CRI che ha collaborato con un Centro Servizi Volontariato proprio sulla redazione di statuti di associazioni di volontariato.


La prima domanda riguarda la possibilità di limitare le candidature solo a chi non è stato presidente e/o commissario negli ultimi anni è stata:"A Suo avviso, è legittimo in uno statuto porre limiti di eleggibilità a organi collegiali o alla carica di Presidente di una associazione di volontariato facendo riferimento all'aver ricoperto negli ultimi 8 anni incarichi di vertice/presidenza in enti pubblici e/o altre assozizioni di volontariato?"

Questa la risposta:
"Lo statuto di una associazione che intende acquisire, al momento della costituzione o in un successivo momento
, la qualifica di associazione di volontariato , ai sensi della
L. n. 266/1991 , deve contenere le condizioni di ammissione ed esclusione degli associati.
Per soddisfare questo requisito è sufficiente che vengano fissati criteri abbastanza oggettivi e non completamente discrezionali, di entrata e di uscita degli associati; in genere, è corretto un riferimento alla adesione allo scopo
associativo, alla condivisione delle finalità istituzionali e all’impegno a prestare la propria opera in favore dell’associazione. È poi legittimo prevedere cause di incompatibilità e quindi di esclusione, purché non siano rimesse al mero arbitrio degli organi associativi. Parimenti appare legittimo prevedere cause di incompatibilità e quindi esclusione per la carica organi collegiali e/o direttivi come quella che ha descritto nella Sua domanda"

Sono poi andato oltre e ho avanzato una seconda domanda:"nel medesimo statuto può essere posto un articolo che reciti:
Il Presidente può essere sfiduciato dall’Assemblea dei Soci, su richiesta di inserimento all’ordine del giorno di almeno un terzo dei componenti. La mozione di sfiducia, che può essere proposta una sola volta nell’arco del mandato, è approvata a maggioranza di due terzi dei Soci volontari titolari del diritto di elettorato attivo presenti alla seduta, e provoca la decadenza del Presidente e del consiglio Direttivo, nonché l’immediata nomina di un Commissario, che svolge le funzioni attribuite al Presidente ed al Consiglio Direttivo."?

questa la risposta:
" per quanto riguarda il quorum necessario per la validità delle deliberazioni dell'assemblea si faccia riferimento all'art 21 del CC."

che riporto:
Art. 21.
Deliberazioni dell'assemblea.

Le deliberazioni dell'assemblea sono prese a maggioranza di voti e con la presenza di almeno la metà degli associati. In seconda convocazione la deliberazione è valida qualunque sia il numero degli intervenuti. Nelle deliberazioni di approvazione del bilancio e in quelle che riguardano la loro responsabilità gli amministratori non hanno voto.

Per modificare l'atto costitutivo e lo statuto, se in essi non è altrimenti disposto, occorrono la presenza di almeno tre quarti degli associati e il voto favorevole della maggioranza dei presenti.

Per deliberare lo scioglimento dell'associazione e la devoluzione del patrimonio occorre il voto favorevole di almeno tre quarti degli associati.

Questo detto ripeto che quanto scritto sul questo Blog non ha pretesa di ufficialità o completezza o verità, bensì è solo un contributo dato in forma disinteressata.

Riconosco poi i miei limiti nell'orientarmi nelle infinite strade della giurisprudenza e  ribadisco la grande fiducia nei confronti di Rosario Valastro che presiede il gruppo di lavoro sullo statuto, persona sicuramente  preparata e onesta.

Al pari credo che un piccolo studio o una richiesta di parere ad un organo terzo ( forse l' avvocatura dello stato?) possa aiutare a eliminare qualsiasi ombra di dubbio


Un abbraccio a tutti che abbiano idee diverse o simili alle mie, l'importante in questa fase è compartecipare (che forse è qualcosa in più di parteciapare)


PS:
Chi avesse competenza o esperienza o volesse solo dire la propria sul tema è benvenuto e può contattarmi. Ogni contributo  (anche in disaccordo con le mie idee) con richiesta di pubblicazione sarà  pubblicato.

sabato 1 giugno 2013

Volontariato umano: la forza di un abbraccio


(Dal diario di E. Campo soccorsi terremoto Emilia)

Porto come me il ricordo di due momenti vissuti dopo  terremoto dell'anno scorso.

La speranza  dopo aver fatto il giro di casa e notato che non si era rotto nulla, neanche un bicchiere e ho pensato che "forse il terremoto non è stato così terribile".

E un abbraccio....

Pochi minuti  dopo la seconda scossa, un funzionario arrivò a fare un controllo nel "campo" che in quel particolare momento era sotto la mia responsabilità: domande preoccupate, risposte tranquillizzanti, e ad un certo punto la sensazione netta che la sua preoccupazione fosse un 'altra, ben diversa dai suoi compiti di servizio.

Lo guardo dritto negli occhi e allargo le braccia, in silenzio, questo omone si abbassa tra le mie braccia e inizia a singhiozzare sulla mia spalla raccontandomi tutta la sua paura del terremoto: restiamo lì un pò, io a dargli pacchette sulle spalle tenendolo stretto, lui a parlare singhiozzando, poi si riprende, si soffia il naso e mi ringrazia. Il tutto in mezzo all'ingresso della struttura adibita a campo affollata di persone  dove nessuno trova strana la cosa.
E subito dopo, insieme, riprendiamo le attività di soccorso.

Croce Rossa comitato provinciale di Frosinone, intervista al apresidente Pia Cigliana

Continua il tour delle inteviste a Soci e a responsabili di Croce Rossa
Oggi pubblico la prima parte dell'intervista a Pia Cigliana Presidente del Comitato provinciale di Frosinone
Chi volesse proporsi o proporre un'intervista o un tema può contattarmi e vedremo cosa sarà possibile fare.


Buongiorno Pia tu sei presidente storica di un comitato come ha vissuto le elezioni dopo tanto tempo di commissariamento?
 
E' stato un bel momento devo dire,soprattutto perchè quando si restituisce la parola ai soci si verifica  quello che si è fatto, insomma si crea un confronto con se stessi e con gli altri.
Avevamo predisposto un programma strategico l'avevo studiato insieme alle persone  con cui in questi anni avevo lavorato e collaborato, anche perchè nonostante il commissariamento abbiamo sempre cercato  di fare  una gestione condivisa del Comitato e delle attività di Croce Rossa. Devo dire che il risultato poi ci ha premiato.
 
Leggendo i risultati elettorali si nota che una percentuale di soci significativa e territorialmente non omogenea hanno votato l'altro candidato, questo fatto e questi numeri ti sono stati utili?

Si, sono stati utili nel senso che il confronto è sempre una cosa utile. Inoltre sono stata ben contenta che qualcun'altro si fosse candidato,  altrimenti sarebbero state elezioni di tipo bulgaro e questo,ovviamente, non è bello. In un gruppo ognuno ha le sue idee e anche i soci hanno espresso le proprie opinioni; l'unanimità nel voto  non credo possa esistere, se c' è democrazia. E poi la distribuzione del voto ci ha stimolato a riprendere un dialogo più costruttivo.
 
Sul sito del Comitato nazionale è presente la scaletta per i lavori dello Statuto con tempi precisi e scadenze serrate, come vissuto quale presidente e come, secondo te, stanno vivendo i soci delle nove realtà territoriali della Provincia di Frosinone questo momento di passaggio?

Per quanto mi riguarda la scaletta è molto stretta. 
Non nascondo di vivere questa cosa anche con un senso di disagio, perchè ad esempio, già nella assemblea del 4 maggio , molti di noi me compresa, si sono trovati di fronte un testo di statuto che hanno visto quasi per la prima volta (qualcosa era circolato su internet). 
Confesso il mio limite personale di non riuscire ad esprimere un'opinione o farmi un'idea di qualcosa se prima non la leggo approfonditamente almeno un paio di volte. E poi, così all'improvviso, non riesco a contestualizzare rispetto alle norme, a quello che c'è prima e quello che viene dopo e così via. Anche per me quindi è stato l'inizio di un momento di studio che è iniziato subito dopo quella riunione ed è stato condiviso con i delegati di area provinciale, da quello studio abbiamo tirato fuori alcuni emendamenti che poi abbiamo proposto.
Adesso vedremo di ampliare questa discussione anche se questo testo è già stato di visionato il 25 maggio della riunione dei presidenti regionali e quindi siamo in attesa di questa nuova bozza per vedere che cosa è stato recepito delle osservazioni che abbiamo avanzato e dei suggerimenti che sono arrivati del territorio, che so essere sono molti.
Quindi alla luce di quello che sarà il "testo del 25" faremo degli incontri. Credo che i soci stiano vivendo questo passaggio con un interesse vivo ma allo stesso tempo parziale: ai soci interessa molto il contesto operativo (perlomeno in questo territorio). Riguardo alle discussioni che attengono anche alle norme, le regole c'è forse un po' meno interesse.

Due argomenti aperti sulla bozza di statuto che hanno impatto strettamente operativo, il primo è il livello di autonomia dei comitati locali, il secondo è il modello di elezione "per lista" che in un ambito locale (dove i numeri potrebbero essere tali da non permettere due liste distinte) potrebbe limitare la vivacità del confronto delle varie idee dei soci. Qual'è la tua posizione su questi temi? 
Abbiamo affrontato l'argomento dell' effettiva autonomia dei comitati  infatti uno degli emendamenti che abbiamo proposto riguarda questo problema. Leggendo la bozza attuale non si capisce quale sia l'effettiva autonomia dei comitati che sembrano veramente controllati in modo molto stringente dal Comitato Regionale. Credo che occorra aggiustare qualche cosa, migliorare, perchè effettivamente si tratta di far quadrare il cerchio: "coniugare l'autonomia con con un senso di appartenenza e di coordinamento legato al fatto che siamo UNA società di Croce Rossa che opera su tutto il territorio nazionale", ci sono alcune questioni importanti sulle quali è necessario rimanga un coordinamento forte, altrimenti ognuno fa la propria croce rossa comunale o "del campanile" però ,d'altra parte, se autonomia deve essere che sia autonomia in senso ampio e concreto: ci deve essere un effettiva possibilità di decidere se accettare un servizio, di intraprendere un rapporto di convenzione, di gestire le finanze del Comitato. Questo ad oggi non è ancora chiaro.
 
Stai facendo riferimento al controllo di legittimità operato dei Comitati Regionali sul i comitati locali oltre alla gestione del personale dipendente? 
Esattamente, ai commi dai quali appare che il Comitato Regionale può "fare tutto" abbiamo chiesto di inserire quantomeno "previo accordo vincolante con i presidenti dei Comitati interessati"

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