mercoledì 23 aprile 2014

A croce Rossa Belluno Piace Luca Bonuccelli Blog

Grazie,
 sono un po' imbarazzato e molto lusingato.
Spero che quanto scrivo possa essere utile.

Un carissimo abbraccio alle sorelle e fratelli di Croce Rossa del Veneto.


Luca

mercoledì 16 aprile 2014

Agenzia Entrate: (oggi) no al regime tributario di favore ONLUS per i Comitati CRI

Ricevo la lettera che vedete nelle immagini, nella quale la direzione regionale   dell'Agenzia Delle Entrate illustra le motivazioni per cui non ammette ad oggi che un Comitato Locale o Provinciale possa usufruire del "regime tributario di favore previsto dal d.lgs. n 460/1997" per le Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale

Numerose sono le agevolazioni  previste dal "regime tributario di favore" per le cosidette ONLUS (che includono le Associazioni di Volontariato cosa che i comitati non sono); cerchiamo di comprendere perchè è importante per una Associazione di Promozione Sociale potersi dichiarsi Onlus come sono le Assozioni di Volontariato:


La categoria delle ONLUS è destinataria di un regime tributario di favore per quanto riguarda:
    le imposte sui redditi;
    l'imposta sul valore aggiunto (IVA);
    altre imposte indirette.

Con la legge "+ Dai - Versi" si è resa possibile inoltre una maggiore deducibilità delle donazioni effettuate a favore delle organizzazioni nonprofit ONLUS e si è così favorita l'attività di raccolta fondi.

A partire dal 17 marzo 2005, le imprese e le persone fisiche potranno detrarre/dedurre dal proprio reddito imponibile le eventuali donazioni destinate a favore di onlus e di altre tipologie di enti; la deducibilità è possibile per importi fino al 10% del reddito, e comunque entro un tetto massimo di € 70.000,00. Le ulteriori ipotesi di risparmio fiscale, pur se non sono cumulabili con la "+ Dai - Versi", continuano comunque a sopravvivere, e pertanto:
    le persone fisiche possono beneficiare della detrazione delle imposte del 19% delle donazioni, entro un tetto massimo di € 2.065,83 (il che rende sempre più conveniente la formula "+ Dai - Versi" salvo nei casi di redditi bassissimi);
    i soggetti IRES possono dedursi fino al 2% del reddito d'impresa dichiarato, oppure, in alternativa, € 2.065,83.

Dal 2006 le ONLUS possono infine concorrere al cinque per mille.

Quali sono i Soggetti beneficiari delle erogazioni liberali  deducibili?

Occorre leggere la  circolare n. 39 /E del 19 agosto 2005
L’articolo 14 al comma 1 fornisce un’elencazione tassativa dei soggetti che possono ricevere erogazioni deducibili:

-  ONLUS disciplinate dall’articolo 10, comma 1 del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460, comprese le c.d. “ONLUS di diritto” individuate dal comma 8 del medesimo articolo 10 e le “ONLUS parziali” previste dal comma 9 dell’articolo 10 del suddetto decreto.

Le ONLUS di diritto comprendono gli organismi di volontariato di cui alla legge 11 agosto 1991, n. 266, le organizzazioni non governative riconosciute idonee ai sensi della legge 26 febbraio 1987, n. 49, le cooperative sociali di cui alla legge 8 novembre 1991, n. 381 nonchè i consorzi di cui all’articolo 8 della predetta l. n. 381 del 1991 che abbiano la base sociale formata per il cento per cento da cooperative sociali.

Le ONLUS parziali sono gli enti ecclesiastici delle confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato patti, accordi o intese e le associazioni di promozione sociale, le cui finalità assistenziali siano riconosciute dal Ministero dell’Interno ai sensi della legge 25 agosto 1991, n. 287, limitatamente all’esercizio delle attività elencate nel comma 1 dell’articolo 10 del d.lgs. n. 460 del 1997.

 -  Associazioni di promozione sociale iscritte nel registro nazionale  previsto dall’articolo 7, commi 1 e 2, della legge 7 dicembre 2000 n. 383.

Dato il riferimento puntuale ai commi 1 e 2 del citato articolo 7 della l. n. 383 del 2000, si ritiene che beneficiarie delle erogazioni in argomento sono le Associazioni nazionali e, in virtù della previsione di cui al successivo comma 3, i relativi livelli di organizzazione territoriale e circoli affiliati aventi diritto ad automatica iscrizione nel medesimo registro nazionale.

Per associazioni di promozione sociale a carattere nazionale si intendono quelle costituite e operanti da almeno un anno, che svolgono attività di utilità sociale ai sensi dell’articolo 2 della l. n. 383 del 2000 in almeno 5 regioni e 20 province, iscritte nel registro nazionale ai sensi del regolamento approvato con decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali del 14 novembre 2001, n. 471.

-Fondazioni e associazioni riconosciute aventi per oggetto statutario la tutela, promozione e valorizzazione dei beni di interesse artistico, storico e  paesaggistico di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42.

Le fondazioni e le associazioni riconosciute cui fa riferimento la norma  devono, quindi, avere acquisito la personalità giuridica e devono operare per la tutela e valorizzazione dei beni individuati agli articoli 10, 11 e 134 del citato d.lgs. n. 42 del 2004.



Le motivazioni del diniego


Le motivazioni di Agenzia delle entrate del diniego del beneficio consiste principalmente nel fatto che i comitati Locali e Provinciali non dispongono di una "piena autonomia giuridica, gestionale ed di autonoma soggettività tributaria"  in quanto devono rispondere del proprio operato ai Comitati Regionali sovraordinati, devono mettere in essere le indicazioni che provengono dal Nazionale e possono da questo essere sciolti.

Chi vi scrive auspica che Agenzia delle entrate rivaluti la propria opinione anche alla luce del futuro statuto a livello nazionale che dovrebbe essere adottato nel 2015.






lunedì 14 aprile 2014

Croce Rossa deve essere aperta a tutti. (noi ti vogliamo)

Unicità
Una sola Croce Rossa o una Mezzaluna Rossa puà essere presente in un paese.
La società Nazionale deve 
essere aperta a tutti.
Essa deve portare avanti il suo lavoro umanitario in tutto il suo territorio.Il testo del  principio fondamentale di Unicità  è triplice
Tre frasi: tre concetti fondamentali.

Questi concetti sono inclusi anche le condizioni per il riconoscimento delle Società Nazionali da parte del CICR ​​:

Conseguenze del principio fondamentale di unicità 

Le conseguenze del principio di unità sono abbastanza facili da analizzare dal testo :

U
na Società Nazionale potrebbe opporsi alla creazione di un altro Croce Rossa o Mezzaluna Rossa nel suo paese . Come membri hanno convenuto di principi fondamentali , hanno l'obbligo di assicurare che nessuna altra società può essere creata sul loro territorio se hanno già riconosciuto una Società Nazionale ;
Una Società Nazionale deve aprire la sua appartenenza ad un'ampia base nella popolazione .
deve  reclutare i suoi membri di tutte le etnie, da tutti i gruppi sociali e di diversa opinione all'interno del Paese per assicurare la migliore efficienza della sua azione .
In ogni caso , qualsiasi discriminazione nel reclutamento di soci sarebbe una violazione del principio di unità.
Le diversità di genere, etinia, estrazione sociale,  opinione sono considerate una ricchezza in seno al movimento.
Nessuno che aderisce ai Principi può essere escluso dall'essere membro del Movimento di Croce Rossa.
Una Società Nazionale deve essere attiva in tutte le parti del paese . Questo non significa necessariamente che il livello di attività deve essere lo stesso a livello nazione: il principio di imparzialità può ben giustificare che più attività sono svolte nelle parti di un paese dove i bisogni sono più grandi . Ma che cosa vieta che una regione è esclusa dalle attività di una Società Nazionale in modo discriminatorio ( ad esempio per motivi connessi con la religione , etnia , ecc.)

venerdì 11 aprile 2014

Croce Rossa - No al conflitto tra Volontari e Dipendenti

Ricevo con richiesta di pubblicazione il comunicato che segue.

Ho scelto di dar seguito alla richiesta non perchè sia a favorevole o contrario alle richieste delle sigle sindacali (ho una posizione assolutamente neutra) ma perchè nel comunicato trovo un messaggio che condivido: l'invito alla collaborazione e al rispetto tra gli operatori tutti di croce rossa che hanno pari dignità sia che abbiano fatto della propria passione un percorso professionale sia che partecipino nel proprio tempo libero.

Nel comunicato ci sono sia concetti che appoggio sia espressioni che, per carattere, non condivido pienamente

Voglio commentare la parte di messaggio di intenti nei confronti del personale volontario.

"In particolare è stato evidenziato, da tutti gli intervenuti, la necessità e la
non volontà che questa vertenza si riduca, o che qualcuno tenti
strumentalmente di ridurla, ad uno scontro tra i lavoratori ed i volontari."




E' da sottolineare come questi Operatori professionisti  di Croce Rossa vogliano evitare uno scontro intestino tra lavoratori e volontari.
Al pari credo che nessun  Operatore Volontario di Croce Rossa degno di questo nome cerchi uno scontro.

"L’assemblea tutta, oltre a ribadire che metterà in campo tutte le iniziative
che riterrà più opportune per difendere la dignità dei lavoratori e il posto di
lavoro stesso, respinge ogni tentativo di contrapposizione con il mondo del
volontariato."

La dichiarazione dei lavoratori è anche, a mio avviso, un monito alle forze politiche e sindacali affinchè il confronto non vada oltre il piano delle relazioni lavoratore datore di lavoro.

"In molte realtà d’Italia la convivenza tra volontari e lavoratori è un
arricchimento per l’organizzazione ed un modello di crescita civile da molti
riconosciuto: noi non vogliamo cadere nel trabocchetto di chi vuole
esasperare gli animi per interessi particolari e per giochi di potere che non
ci interessano."




Il mondo ci dice che ogni grande organizzazione, anche se composta principalmente da volontari necessita di personale che si possa dedicare 24 ore al giorno all'organizzazione stessa, perchè questo sia sostenibile e considerando che la maggioranza della popolazione attiva vive del proprio lavoro occorre il personale dipendente.
Personale che poi spesso offre si impegna anche come volontario, vi sono degli esempi illustri tra cui delegati della Federazione Internazionale che nella Società Nazionale italiana sono quadri ai massimi livelli oppure personale dipendente che spalla a spalla con numerosi volontari ha gestito campi di emergenza o seguito la parte logistica di Solferino partecipando a pieno diritto e giusto orgoglio alla Fiaccolata momento di tutti i membri del movimento.


Quindi ben venga l'invito a non cedere all'esasperazione anche se auspico e credo che nessuno voglia "esaperare gli animi per interessi particolari e per giochi di potere", questi ipotetici soggetti andrebbero condotti alla ragionevolezza  e, solo in extrema ratio, ignorati.

"Riconosciamo il valore del volontariato e chiediamo ai volontari di
riconoscere il valore del lavoro: solo così sarà possibile superare questo
difficile momento in modo non traumatico per nessuno e trovare soluzioni
che non creino conflittualità e che rispettino la dignità di tutti"

Reciproco rispetto e ricerca della soluzione... bhè come non essere in accordo?
clicca per ingradire



La CNS (Carta Nazionale dei Servizi) è già a EXPO2015


La CNS (carta nazionale dei servizi) è già arrivata a +EXPO 2015 
Non come stand ma come strumento abilitante (ed è proprio questa la sua funzione!)
Per iscriversi al Catalogo per i Partecipanti ad Expo 2015 i fornitori potranno effettuare l'iscrizione in via telematica utilizzando la Carta Nazionale dei Servizi come strumento di indentificazione.

Il  Catalogo per i Partecipanti ad Expo 2015 è l’ambiente virtuale per presentarsi ai Paesi partecipanti e supportarli nella progettazione, costruzione ed allestimento del loro padiglione, attraverso l’erogazione di servizi o la fornitura di prodotti. 

Al momento risultano già iscritte oltre 500 aziende, che coprono in modo omogeneo tutte le merceologie presenti a sistema. Circa il 70% delle imprese registrate risultano essere PMI.
Per registrarsi è necessario accedere online al Catalogo http://fornitori.expo2015.org/ tramite CNS (Carta Nazionale dei Servizi) o una qualsiasi Smart Card che permetta di apporre una firma digitale con valore legale; il sistema riconosce e riporta quindi (tramite verifica di Telemaco sul Registro delle Imprese) i dati societari che occorre confermare.
In seguito, bisogna accettare il Regolamento di iscrizione e il pagamento della somma simbolica. Prima di avviare la registrazione, è richiesto all’impresa/professionista di verificare la presenza del proprio settore di attività implementato sul Catalogo.

Considerando l'importanza dell'evento e il notevole numero di aziende iscritte, principalmente PMI si può comprendere come, almeno per le imprese,  la CNS sia uno strumento abilitante per i servizi sia in termini di diffusione che di semplicità d'uso.

Adesso l'attenzione delle PPAA è quella di offrire sempre più servizi online non solo per le imprese ma anche ai cittadini e la CNS sta "dando una mano".

Vedi alcuni servizi accessibili per il cittadino con la CNS


giovedì 10 aprile 2014

croce rossa- riunione sospensione privatizzazione

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Croce Rossa - A seguito dell'ordinanza del TAR Roma che sospende la determina del direttore generale relativa alla gestione di cassa dei comitati locali e ad indicazioni sul personale (vedi post),  il Presidente Nazionale ha convocato una riunione urgente.

Nella lettera si trova che tra le preoccupazioni espresse dal Presidente Nazione vi è che l'ordinanza in questione, unita alle manifestazioni sindacali e agli articoli di giornale oltre che rallentare l'iter di privatizzazione possa fornire "una immagine distorta  e falsa dell'associazione."

In chiusura alla lettera si trova poi un invito a far sentire forte la voce dei Presidenti stessi.

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Cerchiamo di comprendere cosa recita nelle motivazioni l'ordinanza in questione: "Osservato  ad un primo e sommario esame che il ricorso (n.d.r. di richiesta di sospensione) appare provvisto dei necessari profili di fondatezza, atteso che  il differimento (n.d.r. al 01/01/2015)  della privatizzazione appare interessare, secondo una lettura letterale nonchè ancorata a canoni di logicità e coerenza anche i comitati locali e provinciali".

In poche parole si tratta di problema di interpretazione della norma, oserei dire quasi "tecnico", ma non pare assolutamente che la privatizzazione sia stata messa in dubbio.

Vero però che una sospensione ad iter già iniziato crei delle difficoltà amministrative, al pari sono certo che la direzione generale sia in grado di fornire le giuste indicazioni per evitare disagi all'operatività.

Riguardo al richiamo sulla stampa ho cercato di trovare  gli articoli a cui possa fare riferimento la lettera inviata ai presidenti, potrebbe forse trattarsi di quelli che seguono: 

Primo stop alla privatizzazione della Cri 
La Stampa ‎- 2 giorni fa 
E' arrivato il primo stop all'iter di privatizzazione della Croce Rossa. La terza sezione del Tribunale Amministrativo del Lazio ha ordinato la ... 

E' guerra sulla privatizzazione della Cri 
La Stampa‎ - 5 giorni fa

30/mar/2014 - La privatizzazione della Croce Rossa, che in alcune regioni d'Italia produrrà i suoi primi effetti sugli stipendi del personale già a partire



www.ilgiorno.it › Lombardia
Milano, 30 marzo 2014 - «Vogliono rimettere a posto i conti della Croce Rossa utilizzando il precariato»: la privatizzazione dello storico ente di soccorso, nato a ...
Come di solito: chi volesse dire la propria può utilizzare la sezione commenti.

mercoledì 9 aprile 2014

mi sa che son fesso



Nel 1921 Giuseppe Prezzolini (giornalista, scrittore e aforista) pubblica Codice della vita italiana, una raccolta di aforismi edita da La Voce, in cui fa una divertente caricatura dell'Italia e degli italiani. Queste le parole con cui Prezzolini, ne L’italiano inutile (1954), ricorda questa sua opera:

"Quando finì la guerra, avevo fatto altre conoscenze. Ero stato negli uffici militari imboscato. Ero tornato in una zona di guerra dopo Caporetto. Avevo istruito truppe nelle retrovie. Avevo acquistato una maggior esperienza. Il frutto era stato Il codice della vita italiana. Mi dicon che se n’occuparon una volta in seduta dei ministri i capi del fascismo, indecisi se farmi bastonare, o lasciar andare, senza permettere una seconda edizione. Non ce ne fu bisogno. Pochi lo comprarono".

Il primo capitolo, qui di seguito riportato integralmente, è dedicato alle due fondamentali categorie in cui, secondo Prezzolini, si possono suddividere i cittadini italiani:  i furbi e i fessi.

Mi sa che rientro nella seconda categoria e sinceramente ne sono orgoglioso (eh si che son fesso!)



*****

Capitolo I
Dei furbi e dei fessi
1. I cittadini italiani si dividono in due categorie: i furbi e i fessi.
2. Non c'è una definizione di fesso. Però: se uno paga il biglietto intero in ferrovia, non entra gratis a teatro; non ha un commendatore zio, amico della moglie e potente nella magistratura, nella Pubblica Istruzione ecc.; non è massone o gesuita; dichiara all'agente delle imposte il suo vero reddito; mantiene la parola data anche a costo di perderci, ecc. questi è un fesso.
3. I furbi non usano mai parole chiare. I fessi qualche volta.
4. Non bisogna confondere il furbo con l'intelligente. L'intelligente è spesso un fesso anche lui.
5. Il furbo è sempre in un posto che si è meritato non per le sue capacità, ma per la sua abilità a fingere di averle.
6. Colui che sa è un fesso. Colui che riesce senza sapere è un furbo.
7. Segni distintivi del furbo: pelliccia, automobile, teatro, restaurant, donne.
8. I fessi hanno dei principi. I furbi soltanto dei fini.
9. Dovere: è quella parola che si trova nelle orazioni solenni dei furbi quando vogliono che i fessi marcino per loro.
10. L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi che non fanno nulla, spendono e se la godono.
11. Il fesso, in generale, è stupido. Se non fosse stupido avrebbe cacciato via i furbi da parecchio tempo.
12. Il fesso, in generale, è incolto per stupidaggine. Se non fosse stupido, capirebbe il valore della cultura per cacciare i furbi.
13. Ci sono fessi intelligenti e colti, che vorrebbero mandar via i furbi. Ma non possono:
 1) perché sono fessi;
 2) perché gli altri fessi sono stupidi e incolti, e non li capiscono.
14. Per andare avanti ci sono due sistemi. Uno è buono, ma l'altro è migliore. Il primo è leccare i furbi. Ma riesce meglio il secondo che consiste nel far loro paura: 1) perché non c'è furbo che non abbia qualche marachella da nascondere; 2) perché non c'è furbo che non preferisca il quieto vivere alla lotta, e la associazione con altri briganti alla guerra contro questi.
15. Il fesso si interessa al problema della produzione della ricchezza. Il furbo soprattutto a quello della distribuzione.
16. L'Italiano ha un tale culto per la furbizia, che arriva persino all'ammirazione di chi se ne serve a suo danno. Il furbo è in alto in Italia non soltanto per la propria furbizia, ma per la reverenza che l'italiano in generale ha della furbizia stessa, alla quale principalmente fa appello per la riscossa e per la vendetta.
Nella famiglia, nella scuola, nelle carriere, l'esempio e la dottrina corrente - che non si trova nei libri - insegnano i sistemi della furbizia. La vittima si lamenta della furbizia che l'ha colpita, ma in cuor suo si ripromette di imparare la lezione per un'altra occasione. La diffidenza degli umili che si riscontra in quasi tutta l'Italia, è appunto l'effetto di un secolare dominio dei furbi, contro i quali la corbelleria dei più si è andata corazzando di una corteccia di silenzio e di ottuso sospetto, non sufficiente, però, a porli al riparo delle sempre nuove scaltrezze di quelli.

Croce Rossa Ancona - Como dimissioni

con nota del 19/03/2014 il Presidente Regionale Marche ha trasmesso le dimissioni dall'incarico di  presidente del comitato provinciale Ancona e di commissario del Comitato Locale Ancona lunedì scorso sono stati nominati i commissari.

La guida del comitato provinciale è stata affidata a Fabio Cecconi (Presidente Regionale Marche) così come da questi stesso suggerito mentre il compito di gestione del comitato locale capoluogo è stata affidata a Maurizio Coracci


Anche a Nord cambio di vertice legato a dimissioni: Il 21/03/2014 il presidente del comitato Provinciale CRI di Como ha comunicato le dimissioni del presidente del comitato locale del comune capoluogo e ha, contestualmente, proposto la propria nomina a commissario; proposta che è stata accolta.

martedì 8 aprile 2014

Lettera Aperta Da Volontari a Volontari

Croce Rossa 
Ricevo con richiesta di pubblicazione questa lettera aperta da persone con cui ho condiviso la mia attività in Croce Rossa, io Volontario "non retribuito" e i compagni di strada affianco a me Volontari "retribuiti".

Non entro nel merito della discussione e degli episodi a cui si fa riferimento, non avendovi partecipato direttamente non posso esprimere la mia opinione.

E ripubblicandola  neppure voglio  esprimere giudizi o fare miei i giudizi espressi.

Credo che si sia una fase conflittuale in atto all'interno dell'associazione, auspico vivamente che si passi dal conflitto al confronto e che ci si concentri sul risolvere le difficoltà enon ci lasci distrarre dalla tentazione di "schierarsi" da una parte o dall'altra.

Come è mia abitudine fin da ora invito chi volesse  esprimere la propria opinione a utilizzare i commenti o a contattarmi.

Come mio contributo solo una riflessione di fondo:
Come notate il titolo è lettera aperta da Volontario a Volontario e poi scrivendo ho scelto di accostare  due parole che sembrano in antitesi tra di loro: "Volontario" e "retribuito",  non sono impazzino, ma per chi conosce il 5° principio (ri)adottato nel 1965 e formulato fin dalle origini del Mobimento non sono sono in antitesi tra di loro.

Voglio riportarlo nella forma pubblicata sul sito istituzionale:

VOLONTARIETÁ

La Croce Rossa è un'istituzione di soccorso, disinteressata e basata sul principio volontaristico
Volontario è la persona che aderisce all'organizzazione di sua spontanea volontà e senza alcuna costrizione, questo però non toglie che alcune prestazioni possano essere retribuite per i dipendenti, ovvero quanti fanno una scelta di vita professionale di aderire ai principi C.R.I e soprattutto di aiutare il prossimo sofferente



Vorrei tanto che la consapevolezza di questo principio porti responsabilità per una maggior predisposizione al dialogo laddove, per stanchezza o altro, fosse provvisoriamente  venuto meno.
Questo mio desiderio sia per i Volontari non retribuito che per i Volontari dipendenti, ovviamente.



Lettera aperta ai Volontari della Croce Rossa Italiana



Ai Presidenti dei Comitati della Croce Rossa Italiana
Alle Volontarie e ai Volontari della Croce Rossa Italiana

In queste ultime settimane, in questi ultimi giorni, abbiamo assistito ad una serie di eventi che mettono la Croce Rossa tutta in difficoltà, tanto da poter compromettere lo svolgimento di quelle attività di assistenza alla cittadinanza e alle fasce più deboli che tutti noi, insieme, provvediamo a realizzare.

Pensare che questi momenti debbano essere strumentalizzati come la contrapposizione di chi lotta per il bene dell’Associazione contro le richieste di una casta prevaricatrice che non vuole rinunciare a nulla per il bene comune, sono il segno di una debolezza e di una grettezza di visione.

Perché è veramente difficile poter pensare che il riconoscimento di una sicurezza lavorativa dopo anni (10, 15 o anche 20) di precariato, di un riscontro economico congruo all’attività svolta e di diritti lavorativi di un paese moderno, siano richieste pretestuose di un gruppo di lavoratori che vogliono imporre la propria volontà ad un esercito di volontari vittime del sistema.

Forse anche i volontari non sono lavoratori che vivono difficoltà di qualche genere nel proprio ambiente lavorativo?

Strumentalizzare tali richieste è ingiusto e scellerato.

Forse sarebbe utile rivedere la storia della Croce Rossa come la storia di una collaborazione che in molte realtà è stata esempio di rispetto reciproco e sinergia di forze unite nel medesimo obiettivo: aiutare chi ne ha bisogno.

Con volontari e dipendenti fianco a fianco nelle situazioni più difficile e drammatiche, in scenari di quotidianità e di eccezionalità, dove se non ci fosse stata una leale collaborazione la Croce Rossa non avrebbe garantito una qualità del servizio che non ha paragoni nel panorama nazionale.
Con dipendenti che prima erano volontari e viceversa, e che nel rispetto reciproco del proprio ruolo e dei propri compiti rendono grande questa Associazione.

Sarebbe esistita una Croce Rossa di soli volontari?
Sarebbe esistita una Croce Rossa di soli dipendenti?

Adesso è giunto il momento di mettere da parte chi soffia sul fuoco dello scontro e cercare realmente di trovare le soluzioni più opportune per tutti; quelle soluzioni saranno le migliori anche per la Croce Rossa.

I Dipendenti della Croce Rossa Italiana (ndr presenti all'assemblea del 8 aprile 2014  e sottoscritta da altri)

lunedì 7 aprile 2014

sospeso dal TAR l'iter di privatizzazione della Croce Rossa

Clicca per ingrandire
Il tar sospende l'iter di privatizzazione della CRI

E' di oggi l'ordinanza di sospensione della determinazione direttoriale 101 del direttore generale della Croce Rossa Italiana.
La determinazione sospesa riguardava gli aspetti legati alla gestione del personale e alla cassa dei vari comitati di Croce Rossa.

La motivazione con cui il giudice amministrativo ha sospeso l'ordinanza è la seguente:"il ricorso appare provvisto dei necessari profili di fondatezza, atteso che il differimento della privatizzazione appare interessare, secondo una interpretazione letterale nonchè ancorata a canoni di logicità e coerenza anche i comitati provinciali e locali(...) per effetto dell'art 4 comma 10 quater del predetto DL(legge di conversione del decreto 178/2012)"

Interpretazione che, secondo i massimi livelli della C.R.I., sarebbe palesemente errata, ma che ad oggi ha portato ad un'iterrogazione parlamentare e all'ordinanza di sospensione.

Il gioco dei tre setacci

Nell’antica Grecia Socrate aveva una grande reputazione di saggezza. Un giorno venne un uomo a trovare il grande filosofo, e gli disse:
- Sai cosa ho appena sentito sul tuo amico?
- Un momento – rispose Socrate. – Prima che me lo racconti, vorrei fare un gioco con te , il gioco dei tre  dei tre setacci.
- I tre setacci?
- Ma sì, – continuò Socrate. – Prima di raccontare ogni cosa sugli altri, è bene prendere il tempo di filtrare ciò che si vorrebbe dire. Lo chiamo il gioco  dei tre setacci. Il primo setaccio è la verità. Hai verificato se quello che mi dirai è vero?

- No… ne ho solo sentito parlare…

- Molto bene. Quindi non sai se è la verità. Continuiamo col secondo setaccio, quello della bontà. Quello che vuoi dirmi sul mio amico, è qualcosa di buono?



- Ah no! Al contrario
- Dunque, – continuò Socrate, – vuoi raccontarmi brutte cose su di lui e non sei nemmeno certo che siano vere. Forse puoi ancora passare il test, rimane il terzo setaccio, quello dell’utilità. E’ utile che io sappia cosa mi avrebbe fatto questo amico?
- No, davvero.

- Allora, – concluse Socrate, – quello che volevi raccontarmi non è né vero, né buono, né utile; perché volevi dirmelo ?


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