In questi ultimi venti giorni molti amici di Croce Rossa mi hanno chiesto di esprimere un'opinione riguardo a come incaricati e presidenti potessero impostare la loro opera per il 2013, anno di transizione e di cambiamento.
Questo mandato per Presidenti e Delegati Tecnici è partocolarme arduo, tante sono le aspettative, l'eredità di questi anni non è sempre del tutto positiva e nel 2014 avremo un cambiamento epocale.
Pubblico quindi il mio contributo che non ha alcuna velleità di essere perfetto o giusto.
Si tratta delle mie idee personali che possono essere diverse da quelle di altri certamente più capaci del sottoscritto; la speranza è che da idea nasca idea e si trovi una strada migliore.
Requisiti per fare bene e meglio
A mio modesto avviso, i requisiti affinchè una struttura basata su gruppo di persone che svolgono attività volontaria in modo organizzato sul territorio riesca a “fare di più e meglio nel tempo” sono:
- la fiducia della comunità e delle istituzioni del territorio in cui opera sono e quindi improntare ogni azione sulla base di una responsabilità trasparente nei confronti dei nostri interlocutori, siano questi volontari, dipendenti, istituzioni, destinatari dei nostri servizi, sostenitori e cittadini del nostro territori;
- attuazione del miglior compromesso tra valorizzazione delle esperienze e capacità già acquisite dalla struttura o dai singoli e innovazione dei modelli organizzativi e rotazione degli incarichi interni in modo da garantire sia continuità d'azione che innovazione.
- partenariato e alleanze interni e con le comunità con cui ci opera, al fine di reperire sia mezzi (economici e non) che competenze per moltiplicare i risultati.
- un sistema a “rete paritetica” ove ogni gruppo o singolo ha pari dignità e può proporre facilmente a tutta la comunità dei soci di CR di intraprendere una nuova attività ovvero di applicare un nuovo modello di organizzazione operativa interna e dove a decidere è l'intera comunità interessata.
- Informazione e comunicazione interna trasparente e immediata che permetta a tutti i singoli di essere informati e quindi partecipi alla gestione
Le azioni
Sulla trasformazione ad associazione di diritto privato
Il presidente è chiamato:
- ad esprimersi nelle assemblee generali per l'approvazione del futuro statuto,
- a co-gestire insieme ai soci un momento di difficile passaggio organizzativo interno.
Devono quindi essere previsti momenti e spazi specifici di informazione e di confronto affinché un Presidente porti in assemblea Nazionale la volontà dei Soci.
Occorre poi attuate azioni di formazione specifiche sia per i soci sia per il personale dipendente al fine di riqualificare tutto il personale di Croce Rossa perché la struttura arrivi preparata al momento del cambiamento.
La Rete dei comitati Locali
“Le regole legano fra loro organizzazioni ma non solo:
le organizzazioni che funzionano sono in larga misura reti di persone ”
le organizzazioni che funzionano sono in larga misura reti di persone ”
Dato che probabilmente leggendo il decreto di riordino i Comitati Provinciali saranno sciolti nei prossimi anni o che comunque copriranno una territorio ben più ampio si ritiene di mettere in atto un processo che porti progressivamente nelle unità locali già costituite o costituende le competenze, i mezzi e strumenti operativi ad oggi in possesso del solo Comitato Provinciale.
Contemporaneamente alla riduzione degli impegni operativi il Comitato Provinciale assumerà un ruolo di coordinamento della rete delle unità locali, nella quale tutti i comitati hanno pari dignità, pari responsabilità ed impegno di mutuo supporto in caso di necessità.
Trasparenza e Rappresentatività e vita associativa
“Essere trasparenti rende più forti”
“Ognuno può e deve essere attore principale nella propria comunità, e sentirci a casa in sede.”
Nel rispetto dell'autonomia di autogoverno di ogni comitato locale costituito e costituendo, che sarà comunque libero di poter sviluppare idonee attività peculiari della propria realtà in accordo con le normative in essere, si vuole proporre ai vertici delle unità locali di:
- Attribuire i compiti di indirizzo e di ratifica delle azioni intraprese dai Presidenti Locali alle Assemblee Locali di tutti i Soci, quale espressione di indirizzo politico dell'Unità stessa e in particolare delle azioni che il Presidente si assume di intraprendere, mediante riunione con decisione a maggioranza relativa. Le riunioni dovranno essere almeno di 1 (una) ogni trimestre per un minimo di 4 (quattro) l’anno come dda regolamento
- Costituire,là dove non presente, un sito internet istituzionale di ogni comitato Locale e del Comitato Provinciale, con le seguenti caratteristiche fondamentali: informazione, registrazione, archivio delle attività.
- Far redigere e pubblicare il conto economico e lo stato patrimoniale aggiornato sul sito istituzionale del Comitato.
- Pubblicare e pubblicizzare ogni atto, delibera, azione nel comune interesse aggiornato sul sito istituzionale del Comitato.
Ogni Socio deve essere (e sentirsi) membro responsabile della comunità, quindi saranno proposte le
seguenti azioni:
seguenti azioni:
- Disponibilità, attuata anche con orari settimanali prefissati, del Presidente a incontrare i soci che desiderano un confronto, proporre nuove idee, segnalare criticità.
- Pubblicazione, anche su richiesta dei singoli soci, delle proposte di attività, suggerimenti, segnalazioni di problematiche di ogni genere con conseguente discussione nella prima assemblea o riunione consiglio utile alla quale il socio sarà invitato a partecipare.
- Compatibilmente con le norme e le esigenze di servizio, massima disponibilità dei locali delle sedi e delle attrezzature e mezzi per momenti formativi, di esercitazione , di confronto e anche di aggregazione proposte dai soci ed aperte a tutti i soci.
Unità periferiche non costituite in comitato
Tutti i Soci hanno pari diritto a partecipare direttamente alle decisioni sulle attività del proprio territorio.
La struttura territoriale che vive il territorio in primis è il comitato locale.
Nelle realtà ove, pur presenti i requisiti, non sia stato istituito un Comitato Locale, sarebbe opportuno:
- Intraprendere l'iter per il riconoscimento dal Comitato Centrale del costituendo Comitato Locale.
- Convocare e presiedere una prima Assemblea di tutti i Soci attivi del costituendo Comitato Locale illustrando l'iter in corso e chiedendo ai Soci di volersi esprimere in voto segreto per l'individuazione di un responsabile delegato. Tale incaricato verrà segnalato al livello territoriale superiore per l’attribuzione di incarico di Commissario del futuro comitato locale come previsto in statuto in attesa delle elezioni locali.
- rispettare le decisioni dei Comitati Locali costituendi così come per i comitati costituiti
- nelle more della costituzione dei necessari Comitati locali far redigere un bilancio organizzato per centri di costo che ricalcano la costituenda organizzazione territoriale aggiornato sul sito istituzionale del Comitato.
Bel lavoro Luca
RispondiElimina......
Prestatore di opera gratuita,non più Volontario,questo mi sentirò e fondamentalmente sarò,assoggettato alle logiche economiche del questo conviene e questo purtroppo no...
fammi cambiare opinione su questo fosco presagio...
Ciao Fabione 66
Caro Fabione,
RispondiEliminami chiedi qualcosa che va oltre le mie capacita...
come posso da solo farti cambiare opinione? come posso sa solo far rinascere in te fiduzia che siamo Volontari e Soci in un'Associazione?
Da solo non posso.
Posso però, insieme a te e a tutti coloro che vorrano,
dire a voce alta la mia con rispetto per tutti...
dire a voce alta che credo nella possibilità di un'associazione partecipata e contemporaneaneate rendermi conto che c'è ancora un po' (un bel po') di strada da fare!
Posso insomma essere Volontario e dirti, non smettere mai di essere un Volontario
Un saluto vecchia roccia
Luca