martedì 22 gennaio 2013

Associazionismo - Come incentivare la partecipazione?

Chattando con un vecchio amico che ricopre il ruolo di coordinamento di una associazione su temi di partecipazione dei volontari leggo qualcosa del tipo:

 "ma purtroppo ..e dico purtroppo sai quanto me che certe problematiche (politiche di intervento sul territorio nazionale) non sono di interesse comune o per lo meno non sono prioritarie per tanti volontari della base...
Quando indico l'Assemblea dei Giovani per eleggere il loro delegato di AREA e su 75 convocati ne vengono 19.....
 Capisci che il 70% dei volontari forse non sa neanche chi è F.R. (ndr candidato alla presidenza nazionale dell'associaizone).
La nostra Associazione ora ha bisogno di avere tanto SOCI quanti VOLONTARI e allora ..forse qualcosa cambierà. "


Quindi poca partecipazione!!!
Ma come fa un'associazione senza la partecipare dei soci a essere tale?!?!?

Quanti Volontari si considerano Soci/partecipi delle scelte? oggettivamente pochi!
Le cause principali a mio avviso sono due
-partecipare è faticoso, occorre che gli sforzi vengano percepiti come utili dai Volontari 
-probabilmente per alcuni anni la partecipazione è stata repressa, le decisioni sono spesso cadute dall'alto e la fiducia e quindi l'interesse sono  venuti meno.

Per avere più partecipazione occorre quindi intervenire su questi problemi

Occorre dimostrare ai Soci che sono iscritti ad  una associazione nella quale si può partecipare con le proprie idee che possono essere anche diverse da quelle del presidente.
Presidente, se vero leader democratico,  si adopererà (nei limiti del possibile) per dare gambe alle proposte di tutti e non solo a quelle che reputa maggiormente valide.


Un modo per riconquistare la fiducia dei Soci nel processo parcetipato è quello di riconsegnare a questi l'autonomia e la possibilità di scegliere cosa vogliono fare all'interno dell'associazione.
Ad esempio fissare un piccolo budget (dai 500 ai 2000 euro) e indire un
Concorso di idee per attività che i soci vogliono realizzare.

Le idee saranno presentate come se fossero progetti per finanziamento ad una fondazione (premesse, analisi dei bisogni del territorio, fruitori,sostenibilità ricaduta sul bilancio economico e su quello sociale, forme di cofinanziamento e verifica di sostenibilità )

La "giuria" sarà poi composta da soci di alto profilo e al di fuori di preferenze interne e anche da soggetti terzi.

Quindi i progetti più significativi saranno presentati in assemblea che, se li farà propri, li autorizzerà 

Se il presidente ha il coraggio e l'intelligenza di "cedere il passo" e dare fiducia ai volontari impegnandosi a a non emettere veti o preferenze sui progetti alcuni soci che ri-guadagneranno fiducia nel metodo partecipativo e una volta raggiunta la massa critica il gioco sarà fatto! 

Sarà forse faticoso per il presidente o il gruppo direttivo presiedere un'assemblea propositiva, ma una realtà viva dinamica e partecipata darà grande soddisfazione e chi coordina si sentirà meno solo nel suo incarico.


PS:


Ricordo che in un'associazione di volontariato qualsiasi per essere tale deve garantire la "la democraticita' della struttura" (legge quadro sul Volontariato 11 agosto 1991, n. 266  art.3 comma 3)

La volontà del legislatore appare evitente:  il presidente è il legale rappresentante verso l'esterno e il garante delle regole verso l'interno e non un autarca...

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