giovedì 8 maggio 2014

Mariapia Cravaglia (ex presidente CRI) sulla privatizzazione

Leggo su Europa  un articolo a firma dell'Onorevole Mariapia Caravaglia.
Per chi vivesse l'associazione da pochi anni Mariapia Caravaglia dal maggio 1995 all'aprile 1998 ha rivestito la carica di Commissario Straordinario della Croce Rossa Italiana quindi dall’ aprile 1998 all’ottobre 2002 è stata  Presidente Generale della CRI.

Oltre a ricoprire incarichi nazionali  dal novembre 1997 all’aprile 2004 è stata la prima italiana Vice Presidente della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e di Mezzaluna Rossa  e Presidente del Coordinamento tra le Società di Croce Rossa Europee.

Nell'articolo l'onorevole ripropone con forza la propria idea per cui Croce Rossa Italiana in questo momento specifico dovrebbe avere una forma giuridica  più vicina al parastato (eventualmente con deleghe specifiche riprendendo altri articoli) invece che privata.

Colpisce poi questo passaggio che evidenza una profonda conoscenza di cosa stia accadendo all'ente di cui è stata prima commissario e poi presidente 7 anni.

"Purtroppo, non si è tenuto in nessuna considerazione, innanzitutto, che la Croce rossa italiana, essendo un ente umanitario la cui maggioranza dei servizi è corrisposta gratuitamente o a prezzo dei costi vivi, non potrà sopravvivere a lungo senza il contributo dello stato (154 milioni di euro) a meno di far pagare a caro prezzo i suoi servizi. E se ne sono accorti gli stessi volontari della Cri che ne avevano auspicato la privatizzazione. Possibile, purché ben definita nei modi e nei compiti primari ed esclusivi affidati alla Cri, che deve rimanere ausiliaria dei poteri pubblici.

L’Agenzia delle entrate, peraltro, ha rifiutato ai Comitati Cri privatizzati dal 1 gennaio 2014 di usufruire del regime tributario di favore previsto per le Onlus poiché non godono di piena autonomia giuridica e gestionale. Inoltre, la Cri sta svendendo il patrimonio immobiliare per la fretta di ripianare i debiti prima della chiusura dell’ente pubblico. Lo stesso Tar del Lazio lo scorso aprile ha sospeso le procedure di privatizzazione fino al 29 ottobre."



Interessante poi la proposta di legge di cui è prima firmataria contente il nuovo statuto CRI nel quale si anticipava una riorganizzazione delle componenti


(Organismi volontaristici)
    1. I volontari della Croce Rossa Italiana si articolano nei seguenti organismi volontaristici:
        a) Corpo infermiere volontarie, il cui regolamento deve essere aggiornato con apposita legge entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge;
        b) Corpo soccorso e solidarietà sociale, che comprende tutti i volontari attivi della Croce Rossa Italiana, distinti esclusivamente per tipologia di attività sanitaria o socioassistenziale nei vari settori di attività;
        c) Corpo giovanile, cui fanno parte i volontari dagli 8 ai 20 anni.



Ma soprattutto un ruolo di croce rossa "diverso" da quello di sola ssociazione di volontariato bensì quale soggetto delegato dallo stato per una serie di attività tra cui l'emergenza  migranti di oggi

Art. 9.
(Compiti e servizi delegati)
     4. La Croce Rossa Italiana è incaricata dallo Stato e dagli enti istituzionalmente competenti dello svolgimento di attività di assistenza nel settore dell’immigrazione e di altri servizi alla persona rientranti nelle sue finalità istituzionali.


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