mercoledì 15 giugno 2016

"Come favorire la diffusione della cultura digitale in Italia" - Antonio Samaritani, DG AgID




=Il problema=

Secondo l'OCSE, come Sistema Italia, siamo ancora agli ultimi posti  per il rapporto digitale tra  cittadini e uffici  pubblici
Solo una piccola percentuale  degli italiani lo scorso ho avuto rapporti con uffici pubblici tramite tecnologie digitali, è necessario attuare uno scatto in avanti per ridurre il divario con il resto dell'Europa.
E' interessante sottolineare come noi italiani abbiamo ancora oggi un divario forte nel servizi di eGovernment sia dovuto sostanzialmente dal rapporto rapporto tra cittadino e la pubblica amministrazione mentre "siamo messi molto bene in termini di produzione di servizi".
Il sistema Italia ha un numero e una qualità di servizi digitali della  pubblica amministrazione che sono allineati al resto dell'Europa ma la  propensione all'utilizzo  è sensibilmente inferiore a quella del resto dell'Europa.
Il fenomeno non è solo della pubblica amministrazione, è bensì un fenomeno complessivo.
Ad esempio  i tassi di utilizzo di internet per il commercio elettronico in Italia rispetto al resto dell'Europa presenta un differenziale di circa 15 minuti quindi il tema da affrontare è un tema prevalentemente culturale, di propensione all'utilizzo dei servizi digitali da parte della popolazione italiana.

=la strategia=

Stiamo lavorando fortemente in un progetto organico di revisione della pubblica amministrazione, progetto voluto dalla riforma Madia e che vede il digitale come il sostegno alla trasformazione.
Tutto nasce da un documento del governo: il documento di strategia per la crescita digitale che,  per l'appunto, definisce quali siano i servizi da implementare per primi.Sulla base di questo documento sono nate due  priorità fondamentali:
-l'implementazione e l'attuazione del sistema pubblico d'identità digitale
-la diffusione e la piena copertura sul territorio  dei pagamenti elettronici.
Questi due elementi sono  come architravi in tutta la trasformazione perché l'identità digitale è in sé servizio con cui si semplifica l'accesso ai servizi e che fa sì che possiamo rinunciare a tutte le password diverse e alla registrazione su innumerevoli servizi della PA con conseguente fatica, perdita di tempo e disaffezione del cittadino utente che  trova complicato ed inutile ripetere sempre gli stessi passaggi di registrazione.
La seconda, i Pagamento elettronici,   è fondamentale  perché esiste una correlazione fortissima tra pagamenti elettronici  e propensione all'utilizzo dei servizi digitali: infatti  chi usa il pagamento elettronico è un utente maturo e quindi passare ai  pagamenti digitali implica proporre  all'utenza di trasformarsi, di  "maturare" e di acquisire competenze e consapevolezze .

= A che punto siamo?=

Riguardo al sistema dei pagamenti elettronici vorrei far notare che solo l'anno scorso avevamo 250 amministrazioni  collegate  al sistema nazionale mentre oggi nel  oggi ne abbiamo 15 mila.
Al pari l'anno scorso si parlava di identità digitale e stavamo lavorando per mettere i regolamenti dell'identità digitale il 15 marzo ultimo scorso ha preso il via la fase operativa di SPID ( sistema per l'identità digitale) ed oggi abbiamo  60.000 cittadini che utilizzano l'identità digitale unica.
Ovviamente dobbiamo arrivare a diffondere il servizio massicciamente però possiamo affermare  che il periodo di test sta già concludendosi e che stiamo orientando ad una diffusione massiva,

=La sintesi =

Abbiamo detto che c'è un gap, certificato da OCSE, ma contemporaneamente  c'è  una forte accelerazione (peraltro riconosciuto dagli stessi dati OCSE).
L'Italia è  indietro però è anche tra  i paesi che stanno crescendo con maggior  velocità.

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