martedì 24 novembre 2015

Bombardare i pozzi di petrolio sarebbe un crimine di guerra

Leggo di persone (anche illustri) che non capiscono  "perché in Siria si bombardino le città e non i pozzi di petrolio, visto che tutti sanno dove sono e come si chiamano"

Sinceramente sono deluso, come può una persona con un minimo di cultura e di memoria non sapere o ricordare quanto è accaduto solo pochi anni fa?!?

Un elemento che ha caratterizzato la Guerra del Golfo è stato l’uso del petrolio kuwaitiano come arma: non solo il suo pompaggio nelle acque del Golfo, ma anche l’incendio dei pozzi nel deserto. Circa 700 pozzi furono sabotati ed incendiati provocando una catastrofe ecologica senza precedenti, le fumate di carbone hanno opacizzato l’atmosfera e le infiltrazioni determinatesi nel sottosuolo hanno causato un immane danno ecologico: per la prima volta nella storia, il petrolio veniva utilizzato come metodo di dissuasione e di rappresaglia nel quadro di un conflitto militare. La Comunità Internazionale ed i kuwaitiani non hanno esitato a qualificare questa “aggressione ecologica” come un “crimine contro l’ambiente e contro l’umanità”

Sul piano giuridico internazionale  l’Iraq ha violato le norme del  Protocollo di Ginevra del 1977, che interdicono l’uso di metodi e mezzi di combattimento che possono causare danni enormi, durevoli e gravi all’ambiente naturale e l’art. 22 dello stesso testo secondo il quale: “I belligeranti non hanno un diritto illimitato relativamente alla scelta dei mezzi e metodi di combattimento”

Così come l'Iraq venne condannata oggi, a maggior ragione, verrebbe condannata la potenza o la coalizione che mettesse in essere una azione del genere.



Non faccio appello al buonsenso, alle competenze di macro economia o ad altre qualità.
Ma almeno un poco di  memoria (sono solo 25 anni) la considero d'obbligo!


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