giovedì 21 marzo 2013

Statuto Croce Rossa - linee guida della federazione - parte 1

Croce Rossa  Italiana
Mie personali riflessioni sulla  sonsueta 
interpretazione dello statuto e delle line guida della federazione

Rileggevo le linee guida della federazione per lo statuto delle sozietà nazionali e mi sono soffermato su alcune indicazioni che appaiono in contrasto con quanto generalmente è considerato noemale nelle Società Nazionale di Croce Rossa Italiana.

Ade esempio a pagina 19 si trova scritto:
"i soci hanno i seguenti diritti:
(...)
partecipare e votare nelle riunioni dell'assemblea locali....

Appare  evidente che le assemblee citate siano convocate per permettere ai soci di esprimere la propria volontà attraverso il voto quando poi molto spesso le assemblee si datto si limitato a essere l'esposizione di programmi e di informazioni predisposti dalla classe dirigente interna senza che venga richiesto ai soci di esprimere il proprio favore o meno.
In poche parole un'assemblea nella quale non siano previste votazioni non è di fatto un'assemblea.

Altro punto che è in contrasto con quanto mi è dato dic onoscere della realtà della Croce Rossa Italiana è il seguente
"(...)
presentare proposte e sollevare questioni presso qualsiasi Autorità delle Società Nazionale"
"
Infatti il concetto di "comunicazione per via gerarchica" utile in una realtà di stampo militare o comunque non democratica e riportato in molti regolamenti è in palese contrasto con questa indicazione che viene dalla Federazione Internazionale.
Il motivo di questa raccomandazione esplicita data dalla federazione a mio avviso  risiede nei principi stessi, (si leggano i commenti dai principi redatti da  Jean Pictet)

Altro punto che stride tra la realtà italiata e le linee guida della Federazione è l'organizzazione territoriale dei comunici Capoluogo di Provincia .
Infatti per una percentuale di tutto rilievo (oserei azzardare la maggioranza) nei comuni capoluoghi non esiste il comitato locale mentre la federazione raccomanda di distinguere in modo chiaro gli organi territoriali che operano sul territorio dagli organi di coordinamento.
Inoltre per quanto riguarda le problematiche dei capoluoghi o della capitale accade spesso che il presidente dell'ambito territoriale più vasto intervenga direttamente per problemtiche locali.
In particolare si legge "Si raccomanda di non unificare questi vari livelli  in una singola unità, perchè ogni linello rappresenta una diversa entità territoriale (locale provinciale e nezionale)con diversi interessi e poteri diversi.
E' quindi di vitale importanza mantenere queste entità entità distinte.
La composizione degli organi direttivi ad ogni livello deve rappresentare l'insieme del territorio da essi ricoperto"

Appare quindi errato secondo la federazione che nei comuni capoluoghi di provincia non sia istituito un comitato locale ovvero che i presidenti provinciali, regionali e nazionali sostituiscano i presidenti locali ai tavoli  istituiti per affrontare problematiche locali.

Questo è il primo di altri post sull'argomento....
rimanete sintonizzati

Luca

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