giovedì 9 maggio 2013

Croce Rossa - intervista a Presidente Comitato Provinciale Benevento Avv. Stefano Tangredi

Croce Rossa - intervista a Presidente Comitato Provinciale Benevento Avv. Stefano Tangredi


Carissimi amici della blogsfera, 
Con emozione comunico che riprende per me la tradizione del confronto da tutte le parti d'Italia  iniziata nell'ambito dell'attività del forum di Croce Rossa.

Questa è la prima di (spero) numerose chiacchierate pubbliche con amici e fratelli  di Croce Rossa in forma di intervista ospitate su questo blog.

A voi l'intervista :


In questo mandato, per la prima volta, il presidente è anche l'unico rappresentante dei soci all'assemblea nazionale.
A tuo avviso il doppio mandato (sia di "governo operativo del territorio del comitato" che di "membro del forum più vasto") quali effetti sta portando?

Ritengo che questa anomalia sia dovuta al periodo di transizione che la riforma della CRI ha voluto, per poi ripristinare, dall’anno prossimo, la collegialità degli organi di vertice. Allo stato, questa forma di governance sta dando gli effetti desiderati, soprattutto al fine di rispettare la tempistica imposta dal Decreto di riordino per completare il processo di trasformazione nell’ente di diritto privato. Tuttavia, essa rischia di determinare uno scollamento tra la base dei Volontari ed il vertice, scollamento che può essere arginato soltanto attraverso il coinvolgimento di tutti i Volontari nella gestione e nella individuazione di scelte e strategie.


Quali temi sono stati presentati nell'assemblea del 4 maggio scorso?

Due questioni fondamentali: situazione economica e bozza del nuovo statuto. La situazione economica è notoriamente disastrosa. Benché sussista un bilanciamento tra il buco presente nella cassa del Comitato Centrale e l’attivo nelle casse dei Comitati territoriali, le condizioni generali sono allarmanti. Il lavoro già svolto dagli organi amministrativi di gestione è stato sicuramente immane e proficuo, tuttavia le previsioni per il futuro sono tutt’altro che rosee. La bozza di statuto presentata è interessante, ma credo che sia il frutto di mediazioni e compromessi tra varie anime della CRI. Ritengo che, se è vero che gran parte delle scelte fatte siano state vincolate dalla normativa di riordino, su altre scelte si potrebbe innovare di più. Tanto soprattutto al fine di dare realmente maggiore autonomia ai Comitati, veri attori del Volontariato di Croce Rossa, e consegnare finalmente la CRI ai suoi Volontari.

Quali le tue impressioni personali sull'assemblea del 4 maggio scorso?

Credo che si avvertano a tutti i livelli le difficoltà del grande momento di cambiamento che la CRI si trova a vivere. Inoltre, i problemi economici dell’Ente sono diventati una enorme preoccupazione per tutti i vertici. L’incertezza delle modalità di attuazione del Decreto di riordino, dello Statuto, del risanamento economico, pesano come macigni sulla programmazione di iniziative ed attività da parte dei Comitati.


Termini ricorrenti in questi mesi sono "trasparenza", "partecipazione" e "condivisione", vengono però declinati in modi diversi.
Vuoi illustrarci come personalmente interpreti e intendi declinare queste idee in azioni sul territorio del comitato di cui sei presidente e sul territorio nazionale?

Trasparenza dovrebbe essere la parola d’ordine di tutti i Volontari della CRI, non solo dei presidenti. Agire in maniera trasparente vuol dire non avere alcun interesse personale, neanche indiretto, nel compimento delle proprie scelte. Trasparenza vuol dire sapere e potere sempre premiare il merito. 


Credo che la declinazione più giusta sia proprio quella che hai formulato nella tua domanda, nella quale poni in relazione trasparenza, partecipazione e condivisione.

Non può esistere trasparenza senza condivisione, ma non c’è condivisione senza partecipazione. Nel Comitato di Benevento tutti gli incontri sono aperti alla partecipazione di tutti i Volontari e abbiamo istituito, da subito (dicembre 2012), l’ufficio soci, unificando i giorni delle segreterie delle ex Componenti. Inoltre, cerco di condividere le mie scelte, prima di adottarle, affinché la trasparenza delle scelte non si limiti ad una mera pubblicità. Attraverso la condivisione delle idee, delle scelte e delle strategie, si riesce ad individuare la via più trasparente. In questo ci aiuta molto anche la tecnologia, con il sito, i social network e le mail. Indubbiamente, a livello nazionale è tutto più difficile. Credo però che si dovrebbe sollecitare la partecipazione di tutti i Volontari sulle tematiche di interesse nazionale, proprio sfruttando la tecnologia, magari con la creazione di appositi forum. Solo così si potrà essere sicuri di aver “ascoltato la base”.

A tuo avviso, cosa cambierà nella vita di tutti i giorni del Volontario se venisse approvato lo statuto nella forma in cui è stato presentato all'assemblea?
Poco se non nulla. La natura giuridica dell’ente, il suo ordinamento, la gestione del suo patrimonio, hanno effetti minimi sul Volontario che, a valle, dona il suo tempo in favore degli altri. Questo, francamente, è un bene! Come dicevo prima, però, si rischia di perdere un’occasione, per cambiare realmente il modo di fare Volontariato in Croce Rossa…



Guardando il sito internet  del Comitato del quale sei Presidente si  nota  una forte accelerazione  sulle attività di comunicazione ma ancora di più c'è un'impronta di trasparenza. Quali le necessità e quali gli  obiettivi che hanno portato a questa scelta?

quali  risultati, a tuo avviso, sono stati già raggiunti?
 Al giorno d’oggi la comunicazione è una parte fondamentale di tutte le attività, anche di volontariato. È fondamentale essere visibili e immediatamente raggiungibili, sia per i Volontari che per i terzi. Naturalmente la visibilità impone la trasparenza, soprattutto per dare agli altri la giusta immagine delle proprie attività, delle proprie scelte e della propria mission.
L’obiettivo principale era quello di accorciare le distanze tra il Comitato Provinciale (nel quale non sono presenti Comitati Locali) e le Sedi, ma anche i singoli Volontari presenti su tutto il territorio.
Questo per favorire la partecipazione e la condivisione delle attività, ma anche una maggiore apertura ad idee e progetti.
Inoltre, ritengo che la comunicazione debba giocare per la CRI, a tutti i livelli, un ruolo importantissimo per superare le difficoltà causate dall’abolizione delle Componenti. Infatti, nel previgente sistema, con le Componenti, la gestione delle informazioni passava attraverso i vari Ispettorati, mentre adesso è indispensabile dotarsi di un forte amplificatore per poter arrivare a tutti. Ad oggi, posso dire che c’è una buona partecipazione dei Volontari a tutte le attività ed un buon grado di informazione degli stessi sulle vicende del Comitato. È chiaro che il livello deve necessariamente alzarsi.

Cosa pensi di questa nostra chiacchierata e della sua pubblicazione su internet?
Può essere un ulteriore strumento indiretto di confronto  e quindi  facilitare la partecipazione associativa?

Personalmente credo molto nel confronto, a tutti i livelli ed in tutte le forme. La tecnologia, poi, offre la possibilità di arrivare a tutti e far arrivare la voce di tutti. Sono, dunque, favorevole alla implementazione di tali pratiche e spero di aver fornito, con il mio modesto contributo, lo spunto per qualche riflessione in più.

 Un caro saluto

Stefano Tangredi

Caro Stefano ti ringrazio molto e posso dirti che personalmente sono uscito arricchito sia in pensiero che umanamente da questa esperienza.

Grazie ancora

Luca 
 
 
Il contenuto dell'intervista è pubblicato con licenza
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