Nel 1921 Giuseppe Prezzolini
(giornalista, scrittore e aforista) pubblica Codice della vita
italiana, una raccolta di aforismi edita da La Voce,
in cui fa una divertente caricatura dell'Italia e degli italiani. Queste le parole con cui Prezzolini, ne L’italiano inutile (1954), ricorda questa sua opera:
"Quando finì la guerra, avevo fatto altre conoscenze.
Ero stato negli uffici militari imboscato. Ero tornato in una zona di guerra
dopo Caporetto. Avevo istruito truppe nelle retrovie. Avevo acquistato una
maggior esperienza. Il frutto era stato Il codice della vita italiana. Mi dicon che se n’occuparon una volta in seduta dei ministri i capi del
fascismo, indecisi se farmi bastonare, o lasciar andare, senza permettere
una seconda edizione. Non ce ne fu bisogno. Pochi lo comprarono".
Il primo capitolo, qui di seguito riportato
integralmente, è dedicato alle due fondamentali categorie in cui, secondo Prezzolini, si
possono suddividere i cittadini italiani: i furbi e i fessi.
Mi sa che rientro nella seconda categoria e sinceramente ne sono orgoglioso (eh si che son fesso!)
Mi sa che rientro nella seconda categoria e sinceramente ne sono orgoglioso (eh si che son fesso!)
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Capitolo I
Dei furbi e dei fessi
1. I cittadini italiani si
dividono in due categorie: i furbi e i fessi.
2. Non c'è una definizione di fesso. Però: se uno
paga il biglietto intero in ferrovia, non entra gratis a teatro; non
ha un commendatore zio, amico della moglie e potente nella
magistratura, nella Pubblica Istruzione ecc.; non è massone o
gesuita; dichiara all'agente delle imposte il suo vero reddito;
mantiene la parola data anche a costo di perderci, ecc. questi è un
fesso.
3. I furbi non usano mai parole chiare. I fessi
qualche volta.
4. Non bisogna confondere il furbo con
l'intelligente. L'intelligente è spesso un fesso anche lui.
5. Il furbo è sempre in un posto che si è meritato
non per le sue capacità, ma per la sua abilità a fingere di averle.
6. Colui che sa è un fesso. Colui che riesce senza
sapere è un furbo.
7. Segni distintivi del furbo: pelliccia,
automobile, teatro, restaurant, donne.
8. I fessi hanno dei principi. I furbi soltanto dei
fini.
9. Dovere: è quella parola che si trova nelle
orazioni solenni dei furbi quando vogliono che i fessi marcino per
loro.
10. L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I
fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti
l'Italia sono i furbi che non fanno nulla, spendono e se la godono.
11. Il fesso, in generale, è stupido. Se non fosse
stupido avrebbe cacciato via i furbi da parecchio tempo.
12. Il fesso, in generale, è incolto per
stupidaggine. Se non fosse stupido, capirebbe il valore della
cultura per cacciare i furbi.
13. Ci sono fessi intelligenti e colti, che
vorrebbero mandar via i furbi. Ma non possono:
1) perché sono fessi;
2) perché gli altri fessi sono stupidi e incolti, e non li capiscono.
1) perché sono fessi;
2) perché gli altri fessi sono stupidi e incolti, e non li capiscono.
14. Per andare avanti ci sono due sistemi. Uno è
buono, ma l'altro è migliore. Il primo è leccare i furbi. Ma riesce
meglio il secondo che consiste nel far loro paura: 1) perché non c'è
furbo che non abbia qualche marachella da nascondere; 2) perché non
c'è furbo che non preferisca il quieto vivere alla lotta, e la
associazione con altri briganti alla guerra contro questi.
15. Il fesso si interessa al problema della
produzione della ricchezza. Il furbo soprattutto a quello della
distribuzione.
16. L'Italiano ha un tale culto per la furbizia,
che arriva persino all'ammirazione di chi se ne serve a suo danno.
Il furbo è in alto in Italia non soltanto per la propria furbizia,
ma per la reverenza che l'italiano in generale ha della furbizia
stessa, alla quale principalmente fa appello per la riscossa e per
la vendetta.
Nella famiglia, nella scuola, nelle carriere, l'esempio e la dottrina corrente - che non si trova nei libri - insegnano i sistemi della furbizia. La vittima si lamenta della furbizia che l'ha colpita, ma in cuor suo si ripromette di imparare la lezione per un'altra occasione. La diffidenza degli umili che si riscontra in quasi tutta l'Italia, è appunto l'effetto di un secolare dominio dei furbi, contro i quali la corbelleria dei più si è andata corazzando di una corteccia di silenzio e di ottuso sospetto, non sufficiente, però, a porli al riparo delle sempre nuove scaltrezze di quelli.
Nella famiglia, nella scuola, nelle carriere, l'esempio e la dottrina corrente - che non si trova nei libri - insegnano i sistemi della furbizia. La vittima si lamenta della furbizia che l'ha colpita, ma in cuor suo si ripromette di imparare la lezione per un'altra occasione. La diffidenza degli umili che si riscontra in quasi tutta l'Italia, è appunto l'effetto di un secolare dominio dei furbi, contro i quali la corbelleria dei più si è andata corazzando di una corteccia di silenzio e di ottuso sospetto, non sufficiente, però, a porli al riparo delle sempre nuove scaltrezze di quelli.
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