domenica 1 dicembre 2013

RIFORMA CRI -Presidente centro servizio volontariato esprime preoccupazione

Leggo dagli atti della commissione parlamentare (pag 126) l'intervento dell'onorevole Federico Gelli.
L'intervento è, a mio avviso, estremamente autorevole ed importante in quanto Federico Gelli conosce la realtà sanitaria e associazionistica del territorio Toscano ed in particolare anche della mia città: Pisa.

Nato a Castelnuovo Val di Cecina (Pisa) nel 1962, Gelli nel 1997 è stato vicedirettore sanitario dell’Azienda Universitaria Ospedaliera di Pisa coordinando, fino al 2000, l’attività di donazione e trapianto di organi e tessuti. Nel 2000 viene eletto al Consiglio Regionale della Toscana e diventa presidente della Commissione Sanità. Dal 2005 al 2010 è vicepresidente della Giunta Regionale. Dal 2010 ha ripreso il suo impegno nel sociale con le Acli e quello politico come responsabile legalità e sicurezza del Pd Toscana. Alle elezioni del 24 e 25 febbraio 2013 è stato eletto deputato per il Partito Democratico.
Non solo, Federico Gelli è dal 13 novembre il nuovo presidente di Cesvot:  Centro Servizi Volontariato Toscana.

Questo l'intervento  in commissione:
"Federico GELLI (PD), con riferimento al processo di riorganizzazione in corso,
esprime le preoccupazioni manifestate soprattutto nell’ambito della regione Toscana, evidenziando in proposito che sarebbe stato auspicabile tracciare un per-
corso uniforme sull’intero territorio nazionale.

Fa presente, dunque, che si pone il problema di dare attuazione al decreto
legislativo n. 178 del 2012 entro termini stabiliti senza che ci sia un’idea chiara
sulle modalità
con cui deve avvenire la privatizzazione, non essendo stati dettati gli indirizzi e non avendo in molti casi i comitati locali della Croce Rossa gli strumenti per poter procedere."


... due allarmi nelle ultime parole:
1) Nessuno ha dettato gli indirizzi su come muoversi
2) Molti comitati locali sono privi dei mezzi per poter procedere nelle loro attività e quindi sono a rischio...

E lo dice colui che in toscana presiede l'ente che aiuta il volontariato e che si era prestato a dare una mano ai comitato locali proprio nei passaggi burocratici e formali legati alla trasformazione allora pare molro probabile  che un rischio reale ci sia...

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